Willy Wonka Was Weird “022016032019”, recensione
Willy Wonka Was Weird: Ottimo Packaging in digipack a due ali, interessante monicker, curioso titolo, testi ermetici, ritmi distorti ed impolverati, minimalismo e spigoli. Mi piace. Sì mi piace e mi è piaciuto sin dal primo impatto con l’inquietante copertina che domina il project solista di Paolo Modolo, uscito per 29 minuti dal mondo degli In my June per dare tributo ad un evento magico: diventare padre. Un evento che modula il nostro ego in maniera disorientate, destrutturando ogni elemento di una normale realtà.
Proprio questa impronta diretta e folle si legge tra le tracce di un disco dominato da una sei corde registrata in presa diretta e alimentata da semplici sovra-incisioni che non deformano gli intenti, ma finiscono per alimentare le idee iniziali attraverso tracciati emozionali (Vuerre in briciole e Willy Wonka era strano), a tratti definibili come discorsive composizioni in cui l’alterego dell’autore gioca con le parole mostrando suoni tagliati e destabilizzanti.
Infatti, la dolcezza espressiva di Puntino si va a collocare tra armonizzazioni semplici, pronte ad donare uno sguardo alternative, a differenza di quanto accade tra le note di Marzo 2019 che, con le sue ripetizioni, apre la via alla Rosa di Basquiat, docile e sussurrato animo gentile al servizio di un disco che riesce a nascondere cromatismi e sensazioni originali e narrativi.
Tracklist
01 Muro di tempo (Anarchici Della Pulizia)
02 Vuerre in briciole
03 L’ordine del caos
04 Willy Wonka era strano
05 Nel nostro giugno
06 Puntino
07 Marzo 2019
08 Rosa di Basquiat