“The Heroin Diaries”. Il Castello Editore, recensione.
“Mi sento come un criceto che corre in una ruota. All’inizio scelgo di farlo io, poi , quando decido di scendere, qualcuno inizia a farla girare sempre più velocemente. Inciampo, inizio a sbattere in giro e non riesco a fermarmi”.
Quando nel 1987 comprai (innamorandomene) Girls Girls Girls dei Mötley Crüe, ero solo un bambino. In allora le notizie sulle band metal e hard rock non erano così facili da reperire. Alcune riviste specializzate come H/M restituivano materiale prezioso, ma con il contagocce rispetto al nostro oggi, dove internet ci ha dato, nel bene e nel male, una conoscenza priva di confini. Pertanto leggere oggi, dopo più di 30 anni i retroscena di quello che fu uno dei dischi più consumati della mia piccola collezione, mi ha restituito una sensazione di inattesa scoperta. Un poco come se avessi trovato la possibilità di aprire documenti secretati da tempo, per riscoprire un mondo che non sarei neppure riuscito a immaginare. Un mondo oscuro e immondo, in cui sesso, droga e rock’n’roll, il più banale dei cliché, stavano divorando la mente e il corpo della ragione creativa dei Motley: Franklin Carlton Serafino Feranna Jr, più famoso come Nikki Sixx.
Già pubblicato da Chinaski Edizioni nel 2010, The Heroin diaries torna in libreria sotto l’egida de Il Castello Editore, abbigliato di una nuova veste ed ampliato di un nuovo e corposo numero di pagine. Un’edizione speciale pensata per il decennale di un libro che, in poco tempo, è divenuto un vero e proprio bestseller.
Il volume, pubblicato su carta lucida con copertina flessibile, ci racconta un anno di vita di una rockstar ricca e annoiata, accompagnando il lettore a vivere da vicino dissolutezza e auto-distruzione. Un vortice marcio e incomprensibile, in cui il bassista californiano è finito e ha deciso di restare per molto tempo. Infatti, le 500 fagocitanti e folgoranti pagine del libro narrano l’incredibile vita viziosa e pressoché suicida di una delle più influenti band hard rock, qui raccontata attraverso gli occhi scavati di uno dei suoi fondatori, alle prese con il proprio alter ego malato.
Scritto assieme a Ian Gittins, The Heroin Diaries, non si presenta come una biografia in senso stretto, ma piuttosto come un atroce viaggio infernale, che condurrà il suo protagonista ad una sopravvivenza posta oltre ogni limite, nascosta dietro a giorni perduti, imbevuti di sostanze d’ogni tipo, alcool e sesso. Una realtà angosciante, qui narrata dalla ricostruzione degli appunti di allora e dalla voce dei protagonisti. Infatti, al di là dell’ arial narrow utilizzato per gli scritti del protagonista, le pagine, riccamente illustrate da straordinari disegni oscuri e narrativi, offrono (in metaforico inchiostro rosso) le testimonianze di tantissimi personaggi coinvolti in quello che Slash ha definito “un incubo della dipendenza”.
L’opera, arricchita dai molti contenuti e fotografie inedite, viene infine corredata da una pre ed una postfazione in cui potrete prepararvi a discendere nell’incubo, per poi ritrovarvi in un salvifico “realismo magico”, a seguito del quale, probabilmente, finirete per chiedervi: “…ma come è possibile che Nikki Sixx sia sopravvissuto a tutto questo?”