Black Mama “Where the wild Things Run”, recensione
Un dipinto.
Non parlo solamente della bellissima opera di cover art, ma anche di quelle pennellate sonore che raccontano in nove tracce lo stile e la qualità emozionale di una band in grado di restituire su disco le suggestioni di intense intuizioni live.
Signore e signori, ecco a voi i Black Mama con il loro Where the wild Things Run.
A dare battesimo al nuovo full lenght è il convincente piglio Rock and Blues di Feeling allright, straordinaria iniezione di trainante energia sonora. Infatti, proprio il brano introduttivo, così avvolgente, rapido ed esplicativo, appare alle orecchie dell’astante come una tra le tracce più interessanti di questa nuova uscita marchiata Andromeda Relix, abile a dare continuità alla collaborazione con il power trio veronese. Questa, infatti, rappresenta una seconda opera (prodotta da Fabio Serra), pronta giocare con sonorità avvolgenti (come accade con al titletrack), modulate da una bussola narrativa sulla quale si innestano i liberi lick di Nicolò Carozzi, su cui sembrano esserci influssi chiaramente Southern Rock (Tell my Mama). Difatti, da qui si parte e riparte più volte per raccontare sensazioni d’oltreoceano, in cui ritroviamo anche reminiscenze ZZTop.
Il buon packaging in sottile digipack, regala poi sensazioni leggere con Come on Come on Come on, in cui l’assolo porta con sé sensazioni CCR. Lasciando poi le facili strutture della traccia, la band e si cala tra le vallate di un classic Blues, in cui pacatezza espositiva, silenzi e movimenti in levare offrono, nella sua lunga durata, una composizione di livello, nonostante back chorus poco funzionali e i cambi direttivi piuttosto destabilizzanti.
Il disco, però, ritrova nell’immediato un travolgente mood mediante l’andamento di I’ve got a Woman e, in modo particolare, con Red Dressed Devil, composizione pressoché impeccabile. Una partitura immediata e battente in cui graffiti timbrici delle linee vocali emergono alla perfezione, pronte a chiudere l’album,con l’alito hard rock di Icarus, all’interno della quale si innesta un riffing portante non troppo discosto dal mondo SOA, ideale chiusura per un disco da avere e da vivere live.
Tracklist:
Feelin’ Allright
Where The Wild Things Run
Tell My Mama
Come On, Come On, Come On
Hands Full of Nothing but The Blues
I Got A Woman
Red Dressed Devil