“Il libro nero dei Rolling Stones”, Paolo Giovanazzi, recensione
In questi ultimi mesi l’editoria ci ha offerto una serie piuttosto numerosa di libri dedicati ad una delle band storiche del Rock. Una band che chiunque conosce o crede di conoscere…
Signore e signori ecco a voi Il libro nero dei Rolling Stones.
Il volume edito da Giunti Editore, perseguendo il sentiero iniziato con Il libro bianco dei Beatles, giunge a completare il romanzato alternarsi eterno tra gli Scarafaggi di Liverpool e le pietre rotolanti, in un metaforico intreccio, che richiama l’essenzialità dello Yin e lo Yang. Una continuativa alternanza tra il nero ed il bianco, rammentato in maniera accorta dalla semplicità estetica delle cover art, legata ad un collana tematica in grado di riportare ai fans ed ai curiosi la vera storia di tutte le canzoni.
Il libro, curato da Paolo Giovannazzi, arriva a raccontare in poco meno di 400 pagine l’incredibile storia di Mick Jagger e compagni, mediante la genesi di ogni singola traccia, che dall’era paleolitica della band, arriva sino al nuovo secolo. Un viaggio fitto di aneddoti e ricostruzioni che definiscono una narrazione pronta alla personificazione della lettura. Infatti, il libro può essere letto in maniera lineare, consequenziale e cronologico, ma possiede le potenzialità di un ipertesto, arrivando a dare l’opportunità al proprio lettore di approcciarsi in maniera ramificata e cripto multimediale, attraverso una lettura emotiva pronta a dare luce ai focus soggettivi.
Anche se L’indice e la discografia cercano di dare un orientamento ragionato ed imprescindibile, l’ideale, a mio modesto parere, sarebbe quello di aprire il libro in un punto a caso, calmierando così le ovvietà emozionali leggendo i passaggi in sinergia all’ascolto, non solo per arrivare a scoprire le origini e le curiosità, ma anche e soprattutto per capirne le sfumature sonore, riscoprendo così la cover di Susie Q o le 12 corde di Richards in Good Times, Bad Times, sino al clacson di Country Honk ed agli scandalistici stralci legati ad Hey Negrita.
Un viaggio a 360° in grado di affrontare l’epopea degli Stones mediante uno sguardo diverso, abile nel raccontare in maniera curiosa centinaia di eventi, posti a corollario di una longeva vitalità musicale, incastonata tra leggende occulte, misteri e successi senza tempo.
Insomma un libro per collezionisti, neofiti e amanti del rock, qui inteso nella sua accezione più ampia.