Ezio Guaitamacchi “Rock Files”, recensione

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Attenzione usare con cautela!

Questo strano achtung d’incipit, a mio avviso, potrebbe essere necessaria avvertenza da apporre sulla cover di questa nuova release targata Arcana Edizioni. Infatti, se vi capiterà di entrare dentro a questo delizioso tomo, vi renderete conto che gli aneddoti raccontati rappresentano una sorta di principio attivo, che arriva a creare una salutare dipendenza.

Leggere Rock files_500 storie che hanno fatto la storia, di fatto offre (ad un prezzo modico) un biglietto per cavalcare le note degli ultimi 60 anni di rock, grazie alla penna sempre attiva di Ezio Guaitamacchi, che alcuni ricorderanno per il successo di Delitti Rock, viaggio tra i misteri e i crimini della musica rock. Forte della sua esperienza in campo musicale, l’autore milanese ha deciso ancora una volta di offrire ai suoi lettori un libro che, in un periodo prenatalizio come questo, rappresenta il regalo ideale da fare e da ricevere. Quasi seicento pagine da divorare avidamente, in una narrazione cronologica che abbraccia il mondo rock dagli albori del primo concerto a Cleveland, sino al crack di Amy Whinehouse. Cinquecento storie che raccontano la procreazione del genere, non solo attraverso le note di una musica senza confini, ma anche e soprattutto mediante leggende urbane, testimonianze, gossip, curiosità d’ogni genere.

Tra i mini racconti troverete il modo di spolverare i vostri vinili per scoprire, o in alcuni casi riscoprire, di come l’eterna Lo-motion sia stata portata alla ribalta dalla cameriera di Gerry Goffin e Carol King, di come un pipistrello fu decapitato da Ozzy, o ancora della motivazione stranita ed alienante dello sdoppiamento di personalità subito da David Bowie nel periodo Ziggy.

Inoltre, vi ritroverete spettatori del live on the roof dei Beatles, della follia di Charles Manson e delle diatribe romantiche tra Simon & Garfunkel, avrete modo di capire nella sintesi narrativa la nascita della mitologia Fender e della rivale Gibson, sentirete i profumi del fango dei raduni Hippie e proverete il dolore alla testa per la Telecaster di Joe Strummer.

Insomma…un libro da leggere e poi rileggere, facendosi accompagnare dal brano che l’autore consiglia a corollario dell’articolo, per riuscire così ad entrare in quel magico mondo rock, qui diviso in decadi atte a raccontarci in maniera trasversale e assolutamente leggiadra la loro forza narrativa.

Dunque, se per caso non avete idea del perché Frank Zappa avesse un inconfondibile timbro baritonale, oppure del perché qualcuno additò Bob Marley come traditore della religione rastafariana, allora questo è il vostro libro. Sfogliatelo e leggetelo con lentezza, in maniera lineare o multimediale…poco importa, ma se vivete di musica troverete quest’opera davvero imperdibile.