Barmudas “Every Day is Saturday Night LP”, recensione

Area Pirata, alle mie orecchie sta diventando sinonimo di qualità. Una qualità non definita da stili, generi e mezzi…ma definita da idee. Le stesse che sembrano popolare questa nuova release la cui cover art (alquanto seventies) ci  porta con i pensieri nel pop rock di Kiss e Rolling stones. Ma a differenza di quanto si possa pensare i Barmudas nascono nel 2017.

 

 

L’album, dato a battesimo dall’inconfondibile voce di Tonino Carotone, dona alimento ai nostri timpani con la trainante e stonesiana Every day saturday night, convincente traccia classic rock, in cui il blues si intravede tra la base ritmica minimale e il guitar style figlio degli anni ’70. Il disegno sonoro, proposto in incipit, sembra proseguire con Dry Januory, in cui le similitudini con Mr.Jagger rendono la voce di Smendock lieve e attrattiva, a differenza di eccessivi controcanti che finiscono per riempire a dismisura il mood. A questo punto sapete a quale mondo appartengono i Barmudas, quindi… potete cambiare articolo o seguire il mio consiglio rimanendo tra queste poche parole, perché avere sul piatto questo full lenght rappresenta un reale ossimoro che definirei una vecchia novità. Un vento deja ecù, che spazza via la noia di una classifica dominata da trap e dal solito pop.

Infatti, il sound del quartetto si assesta su colpi ben calibrati, pronti a virare verso un garage-punk ramonesiano (Zombi teacher), per poi tornare nell’habitat pure rock di Don’t Shake my cofee e Rock The barmudas

Uscito il formato long playing, i due lati definiscono un vinile in cui perdersi, attraverso la reiterazione di un suono sporco e danzante su cui viaggiano le toniche di Sping Roll boogie, pronta ad avvicinarsi al brit sound con Spit room party, per poi dare chiusura all’ottima release con Lock in, altro anthem pronto a segnalare un sentiero chiaro e dedicato a tutti coloro che hanno il rock tra le proprie sinapsi.