Wu Musica: narrativa incastonata nel suono
Musica e letteratura a volte possono andare a braccetto con risultati sorprendenti, e la band di scrittori Wu Ming ne è uno degli esempi più interessanti in assoluto. Soprattutto Wu Ming 1 e Wu Ming 2 hanno sempre sentito forte la spinta a realizzare progetti che andassero ben al di là del “reading musicale”, portando la parola allo stesso livello di una partitura cantata, dove la voce non segue però una melodia ma si impone come uno strumento “in prosa”.
Chiaro che questa modalità espressiva, soprattutto per Wu Ming 2, prende una sua buona parte di radice dai Massimo Volume, la band che – fondamentalmente – ha inventato il genere. Infatti per Pontiac, storia di una rivolta, audiolibro illustrato a fumetti da Giuseppe Camuncoli e Stefano Landini che contiene un cd (non separabile) di musica con letture, Wu Ming 2 fa da voce narrante accompagnato proprio da Egle Sommacal, chitarrista storico della band bolognese, insieme a Stefano Pilia, altro eccelso chitarrista aggiunto ai Massimo Volume per l’ultimo albumi. Per questo audiolibro è di nuovo al completo la splendida formazione con Paul Pieretto (principale compositore dei brani) ai bassi e all’elettronica, e Federico Oppi alla batteria, con cui Wu Ming 2 aveva portato in tour due altri spettacolo, Razza partigiana e Guerra agli umani, un estratto del suo romanzo solista. Per Pontiac, storia di una rivolta il legame con i romanzi di Wu Ming è molto diretto nel senso che anche se le narrazioni sono state create appositamente (e compiutamente) per questo audiolibro, il personaggio di Pontiac appartiene agli scenari del loro penultimo romanzo collettivo (Manituana). Si narra qui la cosiddetta “Rivolta di Pontiac” del 1763, una sollevazione indiana contro la Corona Britannica, approfittando di questo spunto storico per evidenziare non solo i conflitti dell’epoca e dare un’implicita spiegazione agli avvenimenti successivi che hanno contrassegnata la storia del Nord America, ma anche alcune tradizioni antropologiche o leggendarie legate al mondo nativo-americano nello scontro colonialista. Il tutto in solo dodici pezzi che sottolineano il tappeto narrativo con elementi musicali ogni volta diversi, tenuti insieme da una forte componente post-rock ed elettronica su cui si incrociano suggestioni folk.
Una storia diversa e più casuale quella della collaborazione tra Wu Ming 1 e i triestini Funambolique, che ha portato alla pubblicazione del cd (liberamente scaricabile qui con licenza Creative Commons 2.5) che porta lo stesso titolo del racconto Arzestula, l’ultimo della raccolta di racconti Anatra all’arancia meccanica (Einaudi 2011). Wu Ming 1 aveva già avuto una collaborazione musicale con il trio jazz degli Switters al tempo della pubblicazione del suo romanzo solista New Thing (Einaudi 2004), che li aveva portati ad alcune esecuzioni live. Anni dopo, a Trieste, l’incontro personale con i Funambolique al termine di un concerto ha dato via all’idea di tornare a intessere musica con narrazione, a partire da questo racconto. Parliamo con Luca Demicheli, leader e compositore della musica dei Funambolique, che ci racconta che il gruppo aveva già realizzato molti altri progetti di sconfinamento tra forme d’arte, musicando reading ed eventi teatrali, oltre ad aver pubblicato un cd Disponibili anche su altrui funi (Music Center, 2010), un album virato molto sul prog jazz che con termini alcolici riduttivi si potrebbe definite due parti di Area, una parte di Weather Report (non a caso, visto che Demicheli è un notevole bassista), e una parte di contaminazioni di ogni tipo, dal folk di piazza alle piazze New Orleans, dalla Bosnia alla Bossanova, dati i trascorsi di musica balcanica folk e bossa della band. Più “morbido” questo nuovo cd, Arzestula, più calibrato sui toni a volte morbidi del prezioso testo di Wu Ming 1, dove infatti le parole sono di per se stesse fondatrici della realtà e del senso delle cose, la creano e – se dimenticate – la celano, impedendo il cammino, la possibilità di restare umani. La parte di testo inclusa nel cd è ovviamente limitata rispetto al racconto completo (che si può scaricare in pdf qui), si tratta solo di alcuni inserti che sono un po’ come degli assolo in prosa innestati sull’esecuzione delle melodie e delle strutture create da Luca Demicheli, sulle quali gli altri ottimi musicisti della band (Paolo Corsini, Sebastiano Crepaldi ed Ermes Ghiradini) eseguono lunghi momenti di ispirata improvvisazione. E in meno di tre mesi di questo album ci sono già stati più di 3000 download, dal sito della Wu Ming Foundation.