Vithra
Come ormai i lettori di Music-on-tnt hanno imparato a capire, le band promosse dalla KickAgency difficilmente si perdono nell’oblio. Infatti un esempio di artificio emergente sono i milanesi Vithra, che pur palesando qualche carenza nella post-produzione e qualche peccato di gioventù a seguito di alcuni arrangiamenti non troppo lineari, “Ricomincio da tre” si mostra in tutta la sua preziosa grinta e promettente qualità.
Un viaggio attraverso libere digressioni nel punk rock di stampo classico, come nell’iniziale “Perevisione”, storia di disillusione nichilista che vive in una cupa realtà, in cui si impara a non fidarsi del prossimo (“..cosa ti aspetti? Un mondo in cui i folletti muoiono di overdose ..”). Mentre il grezzo punk si mescola con l’altronica in “170bpm”, il gruppo batte sentieri inusitati come nella bella “Icaro”, in cui le iniziali ridondanze industrial, si innestano in un aria hip pop core, che trova la sua naturale collocazione tra i Timoria di Omar Pedrini e l’eclettico Frankie hi-nrg. Non manca neppure una salutare dose di ironia giovanilistica, che emerge in “Chi lo sa”, in cui ci si ritrova a farsi domande esistenziali sul domani, e nella curiosa “L’uomo che sbadiglia” forse involontario richiamo a Bertold Brecht.
Un prodotto semplice nelle sue partiture, che trova il meglio di se quando il basso di Breg riesce a non farsi fagocitare, proprio come accade in “Pendonauta” in cui la sezione ritmica aiuta l’alternarsi dei graffianti e piuttosto convincenti riff, che non possono non richiamare alla mente i Green Day d’annata.
Intervista per Vithra
La possibilità di registrare un disco è divenuto, da qualche tempo, concetto alla portata di ogni band, grazie a espedienti tecnologici sempre più affinati. Questa situazione ha creato un oceano di band emergenti, molte, tante…forse troppe(?). A vostro avviso cosa devono dimostrare i Vithra per emergere da questo mare?
Ciao! Sono Breg il cantante bassista.
Siamo contenti che tutti possano esprimersi e creare musica, le band non sono mai troppe secondo noi…quello che tentiamo di dimostrare è che siamo una band come un altra e non ci mettiamo davanti a nessuno, quello che facciamo cerchiamo di farlo al meglio e l’unica cosa che ci interessa, è poter suonare trasmettendo adrenalina e divertimento sopratutto in live.
Come la fenice siete risorti dalle vostre ceneri…quali le differenze tra il 2001 ed oggi?
Le differenze sono molte, a partire dalla cosa piu’ importante, il sound.
Siamo tornati alle origini punk che ci hanno fatto conoscere la musica, dopo molto tempo passato nell’ hardrock sperimentale, abbiamo avuto una crescita e un ritorno alla nostra vera anima PUNK! I live sono più energici e coinvolgenti, abbiamo lasciato nel passato l’atteggiamento da “dandy poetico” che spesso alloggia nelle band agli inizi.
“Ricomincio da tre”…un omaggio al cinema di Troisi, oppure un ode al concetto di power trio?
Una dedica al grande Troisi la possiamo sicuramente fare…ma in realtà il concetto è che dalla prima formazione in 4 , abbiamo dovuto ricominciare da 3, dopo la lasciata del vecchio bassista e gestire il palco in trio…sperando che la resa sia power 😉
La produzione di un EP contenente cover in chiave punk sta per nascere. Come siete giunti a questa idea? Quali obiettivi porta con se questo progetto?
Il progetto si è congelato, nel senso che sono arrivati altri cambiamenti (l’arrivo di SAVO il nuovo batterista) e quindi delle priorità per la preparazione del tour 2006 ma è un progetto che ci interessa e prima o poi arriverà.
Gli obbiettivi che porterà saranno di puro divertimento nel registrarlo un pò alla “ME FIRST”
Dove sarete tra vent’anni?
Nel caso in cui nessuno alieno ci avesse ancora rapiti, saremo ancora qui a suonare e berciare buon punkrock , magari suonando con una chitarra da JEDI , ma saremo sempre punkrocker.
29.26, il vostro cd ha durata quasi grind. Decisione premeditata oppure dettata dalle necessità?
La durata quasi “tritante” è stata scelta, abbiamo scartato molti pezzi che avrebbero potuto aumentare la durata del disco, ma non volevamo “stroppare”…forse nel 2001 avremmo fatto un doppio cd con tanto di ologramma psichedelico, ma abbiamo preferito dare una botta e via!
Chiudiamo con la classica domanda per rimpinguare l’enciclopedia dei nomi rock…quale significato e quale genesi porta con sé il termine Vithra?
Mah! diciamo che un significato non ce l’ha, abbiamo rubacchiato il nome a una ditta di design aggiungendo un H, se vi capita di andare in qualche grande fiera, tipo quella di Milano potrete trovare dei fantastici orinatoi con sopra scritto Vitra…molto punk!! Potrete pisciarci addosso.. ; ) ciao e grazie per l’attenzione dataci!