Virgole – Rocco Giordano
La musica indipendente italiana, a quanto pare, è viva e vegeta. Personalmente, almeno per Music On Tnt, mi dedico quasi solo alla recensione di musica straniera mainstream e di dischi storici, ma ogni tanto è veramente un piacere dedicarsi ad artisti nostrani che promuovono la propria musica, iniziando letteralmente dalla gavetta. È certamente il caso di Rocco Giordano, rocker originario di Latina, che l’amore per la musica ha spinto a girare in lungo e in largo per tutto lo stivale e a volta anche oltre confine. Prima di dedicarsi a tempo pieno ad una propria carriera solista, ha fatto il tecnico del suono per i tour di alcuni big della musica italiana (Cocciante, Pausini, Ruggeri fra gli altri) e ha suonato in diverse band, preferibilmente heavy metal.
Pur avendo in realtà già registrato un album in passato, questo “Virgole” può considerarsi a tutti gli effetti l’esordio discografico di Giordano, ancorché in forma di EP. Quattro tracce che rendono bene l’idea del suo songwriting sanguigno e della sua musica senza fronzoli. Il suo strumento, la chitarra elettrica, è sempre presente ma lascia spazio sovente alle tastiere che forniscono al sound piacevoli venature ora pop ora un po’ più blues. Nel pezzo d’apertura “Abbracciami” quanto detto sin ora può facilmente riscontrarsi, compresi dei brevi assoli di organo e sintetizzatori che creano lo sfondo alla ferraglia rock. La voce rauca dell’artista pontino rende il brano artisticamente interessante che lo distingue da quelle levigate e filtrate (a volte quasi finte) che le radio tengono a proporci continuamente. Qui tutto suona spontaneo, ma non per questo non curato. Che il livello sia alto lo si scopre subito con l’unico pezzo in inglese “Babe d’estate” che ci trasporta in piena era Traffic, Cream e Blind Faith, quando Winwood e Clapton duettavano alla grande. Forse il pezzo che preferisco in assoluto.
La title track, dal suono più americano, si distingue per un testo condito da immagini di un amore passato e anche se il ritmo non scende mai, come in tutto il disco, non è difficile leggere una carica nostalgica. Con “Voglio solo te” i riferimenti sono ancora più identificabili (specialmente nel ritornello che ripete “Voglio te….voglio solo te”), perché le somiglianze col primo Vasco nazionale sono piuttosto evidenti. Un brano radiofonico che a mio avviso potrebbe facilmente avere un buon riscontro da parte del grande pubblico se riuscirà a trovare i giusti canali.
Nel complesso non posso che augurarmi che questo resti solo un assaggio del cantautorato energico di Rocco Giordano e che in un prossimo futuro possa regalarci un album vero e proprio nel quale approfondire quanto di buono mostrato con quest’ottimo “Virgole”.