Those Furious Flames – Trip To Deafness

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“Punk is dead”, si diceva a mò di provocazione nell’epoca post Sex Pistols. Ma il punk, come ogni genere musicale legato ad un movimento culturale che porta con se vento di protesta, non è mai veramente morto. Al contrario, con il passare degli anni il suo spirito ha varcato i confini britannici e si è riacceso nelle note di nuovi adepti intorno al mondo.

E’ necessario però prestare attenzione: purtroppo l’ingombrante necessità di mescolare tutto al pop da classifica ha portato molti artisti a sfruttare del punk solo l’immagine giocando a fare i finti ribelli con facili riff di chitarra mescolati ad aggressività di facciata aiutata da un look forzatamente trasandato.

Certo, il costume ha fatto parte della storia di questo movimento ma, a discapito di ciò che vuole un falso mito, nel punk conta parecchio l’approccio musicale. Non basta entrare in studio e produrre rumore, non basta salire sul palco e spaccare chitarre.

Chi sa bene tutto questo e fa vivere lo spirito punk attraverso la propria musica sono i Those Furious Flames, gruppo del Canton Ticino (e se, come me, pensavate che la Svizzera col punk avesse poco a che spartire…vi sbagliavate!) rispettato ed apprezzato non solo in patria ma da tutto il movimento.

“Trip To Deafness” è il loro terzo album e conferma quelle che sono le caratteristiche del quintetto elvetico: ritmi serrati, chitarre energiche, pezzi ben scritti ed interpretati con l’attitudine del caso in perfetto stile “punk’n roll”

L’album apre subito partendo in quarta con “Hell Yeah”, un inno al party time che si basa su un potente riff ed è articolato su una struttura che ricorda pezzi più metallici che punk, con un occhio agli anni 80 e ad alcuni spunti glam. Perfetto per scatenarsi.

Sempre notevole il lavoro chitarristico in “Captain”, compreso il bell’assolo finale a chiudere un pezzo che dal punto di vista vocale gira soprattutto intorno al ritornello che invoca la terra promessa. Punk allo stato puro la nuda e cruda “On Top Of Me”, in cui batteria e chitarra si alternano nel dare il tempo mentre i vocals si fanno più urlati e sofferenti ed il ritmo incalza sempre di più, ma anche nella caldissima “I’m Alive”, un vero e proprio tuffo in zona-Clash con menzione particolare per dei vocals veramente bene interpretati.

Un salto in un territorio diverso si fa con “You’re Like A Drug”, il cui attacco è calmo e tranquillo con atmosfere semi-esoteriche. Poi parte un testo che si rivolge ad una ragazza particolarmente morbosa e l’adrenalina pian piano sale fino ad arrivare al refrain in cui inevitabile arriva una pioggia di schitarrate. Forse un pezzo un po’ più legato ad una formula già sentita, ma comunque ben eseguito e pregevole.

Dopo la dichiarazione d’indipendenza di “Lords Of Soul”, dritta e tirata con un ritornello “facile”, l’album si avvia verso una seconda parte che scuoterà parecchie teste, a partire dall’infuocata “Beware Of The Night” in cui la crudezza dell’attitudine del gruppo esce fuori tutta, dando segno di un approccio vero ed appassionato, senza rinunciare a qualche finezza tecnica come il temporaneo cambio di ritmo finale. “When The City Is Sleeping” rallenta un po’, a tratti sembra un pezzo di hard rock anni 70 mischiato ad atmosfere reminiscenti dei Beastie Boys di “Licensed To Ill”, con un tocco di melodia che non guasta e la batteria che alza notevolemente i ritmi nel finale.

Immancabile l’inno al volume alto nella minimale “Fuck The Rest”, dichiarazione d’amore per la musica, magari a tratta semplicistica ma sicuramente efficace nel suo scopo. Il gran finale sta nella title-track che nasce con una selvaggia schitarrata e con un tempo iperveloce sul quale si forma una sorta di jam punk-rock arricchita da assoli conclusivi che sembrano voler ricordare che qui il talento è di casa.

Si chiude così “Trip To Deafness”, un disco che riesce ad essere genuino ed allo stesso tempo abbastanza trasversale grazie alla sua carica di energia che però non rinuncia alla melodia. Seppur a tratti giovanilistico, il sound dei Those Furious Flames tocca le corde di chi ama il punk, il rock ed in generale la musica carica di chitarra elettrica e di adrenalina. PUNK’S NOT DEAD!