The Worst Horse “The illusionist”, recensione
Parental Advisory: questa non è musica usa e getta.
Talvolta l’abito fa il monaco… perché, osservando la cover art e il packaging di questa nuova uscita della Karma Conspiracy Records, non potevo che aspettarmi un grande disco, e non esagero dicendo che questo The illusionist lo è per davvero.
Pensate in grande; ricercate gli ingredienti per unire in un unico cocktail lo stoner di ultima generazione, i sentori Tommi Iommi, riff distorti, vocalità graffiata , il più classico mondo horror e le strutture bonelliane…ed ecco a voi i The worst horse.
Bastano le prime note dell’overture per connotare il disco della band, definito da granulosità e follia. L’impronta distorta e trainante viene sin da subito impreziosita da una buona struttura sonora pronta ad abbracciarsi ai cromatismi di uno scorticato timbro narrativo che appare ideale voce espressiva per riffing devianti e mood ribassato. Il sound di ammalorato rock prosegue poi con il classic sound di 313 pesos, da cui emergono potenti toniche, in cui si innestano strutture blues e repentini cambi direttivi, posti su un pattern doom ben congeniato. Così accade anche con Illusionist, titletrack in cui si definiscono i contorni del protagonista di questo proto-concept. La traccia portante sembra voler giocare con l’animosità punk fatta di accordi in battere, la cui sonorità finisce per omaggiare il miglior Billy Idol.
La trama del debut va poi ad arricchirsi attraverso un plot conseguenziale ed intrecci diversificati, in cui emergono i demoni con i quali ognuno di noi ha spesso a che fare. Sin dal primo ascolto, il disco appare, pertanto, un prodotto curato e ben definito, posto tra calmieranti episodi (Circles) e tirati r’n’r (Leather face) che non mancano di citazionismi ed empatiche strutture armoniche.
L’approccio narrativo, di certo reso riconoscibile dalla straordinarietà vocale di David Podestà, riesce a intrecciare sonorità hard and heavy alle attitudini “doomatiche”, proprio come accade in Grimorium, in cui, ancora una volta la band milanese riesce ad avvolgere l’ascoltatore in un sound connotato e semplicemente coinvolgente.
Tra le migliori tracce, sento il dovere (morale) di citare l’oscurità sabbathiana di XIII, composizione diluita e sofferente, oltreché la semplicità hard rock di Elevator to hell, anthem implosivo posto al servizi delle tonalità blue di una voce per davvero straordinaria.
Non abbiate dubbi …ascoltate e comprate, perché ascoltare musica in formato digitale non riuscirà mai a darmi se stesse vibrazioni di un disco in vinile o su cd.
Tracklist:
1. Tricky Spooky
2. 313 Pesos
3. The Illusionist
4. Circles
5. Leather Face
6. Grimorium
7. XIII
8. Blind Halley
9. Elevator To Hell
10. It