The Astrophonix “Reaction”, recensione

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Sul Elm Street è divampato un incendio, proprio vicino al negozio del ragazzo con il cuore infranto. Nel cielo rosso, un elicottero sorvola il panico, mentre un ragazzo si allontana reagendo al nostro sguardo. In mano una bottiglia che non ci è dato sapere se di acqua, birra o benzina, la medesima benzina di cui si cibano gli Astrophonix, abile trio nascosto dietro agli inchiostri di Rino Valente. Il combo, figlio illegittimo del punk’n’roll, si innesta su classicismi slapping e sonorità nu punk, al servizio di una mescolanza stilistica davvero travolgente.

La band, infatti, forte dell’accresciuta fama on stage, giunge sotto l’egida della Go down Records per la pubblicazione della terza opera Addiction, una nuova release che sembra restituirci un esemble straripante di grinta compositiva e groove artistico più consapevole. I suoni ci trascinano negli anni ’50 per iniziare un viaggio nel tempo, sino a giungere sotto le gelatine rockabilly. Nove tracce inedite e due cover pressoché fedeli alla linea esecutiva battezzata dalle urla spaventate di Fire in the city. Un breve countdown ci invita alle danze con un semplice rock’n’roll dalle venature punk, in cui i riff ci rimandano al mondo J.L.Lewis per poi affondare tra le basse note, pronte a togliere ogni dubbio sull’ottima postproduzione.

Sulla medesima linea ritroviamo la voce filtrata di She’s a Troll, deliziosa traccia in ’50 style e l’orecchiabile singolo Riot tv, la cui dinamica cavalcante ci rimanda immediatamente al territorio Green day, proprio come accade con Second hand hearted boy, di certo tra le migliori tracce del full lenght. Il brano a tratti porta con sé sensazioni Kim & The Cadillac, tra giochi fade in & out ed un impeccabile guitar solo, trait d’union che ritroviamo in ogni traccia come un assoluto ed imprescindibile marchio di fabbrica.

Se poi la strumentale Elm Street pur risultando un curioso divertissment in salsa dobro, finisce per convincere meno al pari della rockabilly The truth behind the novel, è vero che gli episodi meno a fuoco sono davvero pochi, come dimostra The revenge of Mr. Lie, traccia veloce che inserita tra sentimenti west, sembra voler citare gli episodi più riusciti del mondo Misfist.

Il disco si sviluppa su andamenti differenziati che non tralasciano ballad agè (Red roses & fear), spezie in levare (Addiction) e coverizzazioni riuscite come la beatlesiana I saw her standing there e Story of my life, in grado di portare il Social Distortion suond su canali vicini a Jhonny Cash ed Elvis (anche) grazie al prezioso featuring di Massimo Di maggio alla voce. L’animo countryeggiante ci conduce così sul finire di un disco ben strutturato che mai annoia, capace di fagocitare l’ascoltatore nelle sue sonorità rendendoci inabili alla staticità.

Tracks:
1. FIRE IN THE CITY
2. RIOT TV
3. ADDICTION
4. SHE’S A TROLL
5. SECOND HAND HEARTED BOY
6. THE REVENGE OF MR. LIE
7. I SAW HER STANDING THERE
8. ELM STREET
9. RED ROSES & FEARS
10. THE TRUTH BEHIND THE NOVEL
11. STORY OF MY LIFE (feat Massimo Di Maggio on lead vocals)