Shocking Metal. La storia del giornalismo metallaro
Ricordo ancora quella sensazione. Ricordo perfettamente come la strada dal liceo verso l’edicola fosse spesso definita da curiosità ed emozione… era l’emozione dell’attesa di HM, storica e inarrivabile rivista sul metal.
Nell’ ultima fase degli anni’80, infatti, la golden age del metal mi apparteneva sempre più, sin dal momento in cui convinsi mia madre (nel 1984 avevo 10 anni) a comprarmi la cassetta di Live after death. Da allora sino ad oggi ho vissuto nel mondo metal, passando dalla NWOBHM sino al brutal slamming. Un itinerario musicale spesso scandito dalle uscite in edicola, vissute come una sorta di necessario principio attivo da cui attingere idee ed informazioni introvabili.
Era il tempo del tape trading, dei vinili e delle chiacchiere con il negoziante di dischi specializzati.
Proprio da quelle perdute emozioni, oggi, voglio ripartire per raccontare questa nuova opera edita da Crac Edizioni Shocking metal. La storia del giornalismo metallaro in Italia, uno straordinario viaggio nel mondo giornalistico del metal, raccontato, tra cronaca ed opinione, da Francesco Ceccamea, abile ed attento nella ricostruzione autentica di un mondo (quasi) perduto, modulato attorno ad un infinito dedalo di interventi diretti dei protagonisti di ieri. Infatti, tra le abbondanti 200 pagine del libro, il lettore avrà modo di incontrare le grandi firme e i (più o meno) grandi editori di riviste storiche come il già citato HM, Metal shock, Psycho, Flash,Metal Hammer…
Una narrazione in cui i diversificati punti di vista si intessono come una fitta ragnatela, in grado di abbracciare curiosi aneddoti, storie di rivalità, cambiamenti e decisioni scellerate, partendo dai primi anni ’80 sino al “nefasto” arrivo di internet.
L’opera scrittoria di Ceccamea, oltre ad offrire appendici d’approfondimento mediante interviste a mitologici personaggi come Beppe Riva, si offre agli astanti attraverso quattro capitoli, in grado di definire in maniera narrativa la nascita e lo sviluppo delle principali riviste, per poi divergere verso condottieri e decisioni poste dietro ad un mondo molto più complesso di quello che poteva apparire dall’esterno.
Tra i passaggi più significativi del libro, sento di dover segnalare sia le dinamiche analizzate attorno all’usus scribendi delle recensioni, sia le variegate ( e preziose) opinioni sul concetto di intervista. Insomma, un percorso straordinario, a mio avviso imprescindibile non solo per chi da heavy metal kids ha vissuto e vive di metallo pesante, ma anche per chi come me scrive o vuole scrivere di musica.