Saturday Night Fever – Original Soundtrack (1978)
Su un’Isola Deserta si dovrà pur ballare prima o poi, no? E allora, la nostra scelta questa volta è caduta su un disco che ha messo sulla pista da ballo milioni di persone nel mondo, ormai incessantemente da 40 anni.
Nel 1975 e nel 1976 i Bee Gees, pubblicarono due brani: “Jive Talking” sull’LP “Main Course” e “You should be dancing” su “Children of the world” che avrebbero segnato, con il loro successo, la storia della disco music mondiale. Fino a quel momento, infatti, il movimento era stato pressoché di esclusivo appannaggio dei neri e certamente non aveva avuto ancora quell’attenzione mediatica esplosiva e planetaria. Quest’ultima gli sarebbe stata assicurata per sempre dalla colonna sonora del film “La febbre del sabato sera” (che riprendeva, nella track list, entrambi i succitati pezzi), uscita a fine ’77 e della quale i fratelli Gibb rappresentarono i principali artisti in scaletta.
Il lungometraggio raccontava le gesta di Tony Manero, un giovane della provincia americana (interpretato da un indimenticabile John Travolta) che riponeva ogni speranza di riscatto dalla mediocrità della propria vita, nei concorsi da ballo. Quella storia e la sua musica diventarono letteralmente di culto, per un’intera generazione, facendo sognare migliaia di giovani che si riversarono nelle piste da ballo alla ricerca di quelle stesse emozioni. “L’epidemia” dello stile fu talmente diffuso che perfino alcuni artisti rock come Rod Stewart (con “Do you think I’m sexy?”), ma anche i Kiss (“I was made for loving you”) e i Rolling Stones (“Miss You”) si fecero contagiare, proponendo pezzi “danzerecci”
Tornando all’analisi del disco, non si può non citare il tris d’assi (sempre dei fenomenali Bee Gees) formato dalla irresistibile Night Fever, la geniale “More than a woman” e il lentone “How deep is your love”, a mio avviso fra le più belle ballate di tutti i tempi. Anche se oggettivamente dominante, il terzetto inglese fu comunque ben accompagnato, nella creazione di questo album mitico (40 milioni di copie vendute nel mondo), da altri cantanti e gruppi all’altezza della situazione. Passeranno alla storia infatti anche Yvonne Elliman che interpretò “If I can’t have you”, i Kc & the Sunshine, con “Boogie shoes”, ma soprattutto i Trammps con il tormentone che chiude il disco “Disco inferno”.
Per farla breve, insomma, da allora in poi, ogni festa danzante degna di questo nome, sarebbe dovuta passare inevitabilmente per le note eterne di “Saturday night fever”.