Rosalia De Souza – Garota moderna

rosalia.jpg

Prima di partire questa estate per un viaggio nel meraviglioso Brasile, quando ero ancora nella vecchia Milano, ho cercato in giro un po’ di musica che sapesse accompagnarmi nel viaggio. Già conoscevo la musica brasiliana e le sue molteplici sfaccettature, ma la ricerca ha dato frutti insperati.
Tra i vari cd che mi venivano consigliati, incappai in questo Garota Moderna, disco di esordio di Rosalia de Souza.
Devo dire che il nome che mi ha avvicinato a questo disco è stato piuttosto quello di Nicola Conte che lo presentava.
Per chi non lo conoscesse, Nicola Conte è un musicista italiano famoso nell’ambiente lounge e jazz, con una grande passione per la musica Brasiliana tanto da pubblicare ben due raccolte di brani jazz brasiliani del passato, Viagem e Viagem 2.
Più volte, nei suoi pezzi, ha reinterpretato le sonorità brasiliane miscelandole con atmosfere più moderne ed europee, rendendole ancor più accattivanti e ballabili. Il fatto che questa musicista a me sconosciuta venisse presentata da un nome del genere, mi ha fatto ben sperare.

Il disco in realtà è scritto a quattro mani, e le mani di Nicola si fanno prepotentemente sentire, ma quello che subito si nota è la splendida voce di questa cantante brasiliana.
Non saprei definirla meglio di come fece lo stesso Nicola in un intervista:”è velluto che non ha crepe né punte, picchi o cadute, è una brezza, un soffio di vento“.
Rosalia de Souza in realtà vive da tempo a Roma, ma per nostra fortuna, ben ricorda le sue origini carioca e riesce a trasmetterci tutte le sensazioni che rendono così romantiche le musiche sud-americane.
Questa commistione tra Brasile ed Italia riesce a creare dei brani unici in cui si rimanda alle sonorità e musicalità brasiliane più classiche ma in realtà si suonano atmosfere jazzistiche europee, con un occhio di riguardo al genere lounge.
I suoni e le melodie di questo disco riescono a farci pensare e ricordare gli anni sessanta, con tutto il loro romanticismo e calore, ascoltando tuttavia melodie ben più moderne e contemporanee, riuscendo insomma a creare un ponte sonoro tra gli anni sessanta e la musica di oggi.
Davvero un esperimento riuscito e particolare che riesce a rivisitare, per l’ennesima volta, il corpus musicale brasiliano rendendolo comprensibile anche ad orecchie moderne ed europee.

Come si intuisce dal titolo questo disco, salvo alcuni brani inediti, ripropone in chiave moderna brani più o meno famosi della cultura brasiliana.
Si spazia da Vinicius de Moraes, a Caetano Veloso, passando per altri grandi artisti brasiliani come Baden Powell. Quello che rende questo disco diverso da altri di “cover” è prima di tutto la splendida e caldissima voce di Rosalia, ma soprattutto l’energia che questa ragazza riesce a trasmettere nelle sue canzoni, una su tutte: Maria Moita.
La sensazione che si ha è di ascoltare la nipotina che canta le famose canzoni del nonno, con il dovuto rispetto ma mettendoci tutta l’energia e la spensieratezza giovanile.
La tecnica e l’esperienza di Nicola Conte invece si fanno sentire negli arrangiamenti e nella scelta dei musicisti che pur essendo tutti italiani riescono a ricreare benissimo l’atmosfera della saudade brasiliana.
Disco allegro, fresco e divertente, ascoltabilissimo, forse più degli ultimi lavori proprio del nostro Nicola.
E’ tutto un mescolio, passato e presente, brani sussurrati seguono pezzi quasi da discoteca, arrangiamenti jazzistici vengono proposti in chiave drum and bass, il tutto unito con grande raffinatezza.
Prodotto dalla Schema Records, quella di Mario Biondi per intenderci, questo disco è davvero un ottimo lavoro.
Consigliato a tutti quelli che vogliono avvicinarsi alle sonorità brasiliane strizzando però l’occhio a produzioni e ritmiche più moderne e movimentate, ma anche a tutti i cultori e puristi della musica brasiliana più classica e riconosciuta.
Credo proprio che questo disco non sfigurerebbe in una collezione di album brasiliani storici e ben più famosi.
Magari di fianco a quella Marisa Monte che tanto sembra aver segnato la cultura contemporanea brasiliana e che questa cantante, con le dovute differenze, ben ci ricorda.