0037recensioni: Giovanni Allevi – 13 Dita
Giovanni Allevi è un giovane pianista ascolano. Probabilmente nessuno di voi lo conosce, ma se avete assistito all’ultimo tour di Lorenzo Cherubini (Jovannotti per intendeci), sicuramente vi ricorderete di un ragazzo che si esibiva da solo come supporter. Quel ragazzo era proprio il nostro Giovanni, che armato solo della sua musica intratteneva il pubblico con successo.
Questo disco, che vi propongo, è stato registrato nel 1997; l’ho acquistato solo di recente trovandolo in offerta. Anticipo subilto che pur conoscendolo di fama non ho mai avuto il piacere di incontrarlo di persona e se ne parlo in tono familiare è solo perchè ad Ascoli appunto si sente parlare molto di lui.
L’ascolto
Mettiamo subito in chiaro una cosa: nel disco non ci sono canzoni. Tutti i pezzi sono per pianoforte solo e la musica è stata scritta interamente da Giovanni.
Non riesco a trovare una collocazione per questa musica (pop, rock, jazz, classica)… è solo Musica, pura e semplice musica.
Una delle caratteristiche che più apprezzo del cd è la varietà dei brani. Non credo ci sia un filo conduttore che li ha generati, piuttosto sembrano scritti prendendo come ispirazione le cose quotidiane della vita. Ogni brano infatti ha un titolo, ma penso che più che tradurre il titolo in musica, l’autore abbia preso spunto da un soggetto, ad es. il nuotatore, per poi dare libero sfogo alla propria ispirazione.
Ogni singolo pezzo è secondo me un cammeo. Ascolto questo cd con lo stesso piacere con cui ascolto gli studi di Chopin (ma niente paragoni per carità). Il motivo è presto detto, ogni brano è ricco di sfumature e ascoltandolo più volte, ho sempre l’impressione di aver scovato un passaggio particolare che in precedenza non avevo notato.
Alcuni brani sono anche, a mio avviso, difficili da suonare; però Alevi non idugia su certi aspetti virtuosistici per mancanza di ispirazione ma, come fanno i musicisti padroni del loro strumento, con una cultura fatta di anni di studi alle spalle, egli mette la spettacolarità di un pezzo (intesa come difficoltà di esecuzione) al servizio della propria inventiva. Nascono così brani originali e ottimamente arrangiati.
Dire questo pezzo è migliore di.. non avrebbe alcun senso. L’intero album si regge nel suo insieme. Credo sarebbe riduttivo voler stilare a tutti i costi una classifica; va preso così, interamente, perchè solo ascoltandolo nella sua totalità lo si apprezza appieno.
Degno di nota, è che Allevi non concede nulla alla banalità. Non è sceso a facili compromessi con la celebrità. Dal disco, si capisce chiaramente che vuole sfondare per merito suo e della sua musica, e non grazie a un’accurata campagna di immagine (come troppo spesso avviene ai giorni nostri).
I titoli dei brani sono: Il nuotatore.
1. Parole.
2. Cassetto.
3. Scerzo n°1.
4. Room 108.
5. Sogno di Bach.
6. Improvviso n°1.
7. Facoltà di filosofia.
8. Toccata in 10/16.
9. Japan.
10. Volo sul mondo.
11. Anelli.
12. Stella.
13. Carta e penna.
14. L’ape e il fiore.
Qualità audio
Come al solito se il valore del musicista può essere messo in discussione, la qualità della registrazione no. Se è buona si sente, se fa pena anche. A mio avviso il cd in questione è registrato ottimamente. Il piano è ben presente e definito, al punto che si avvertono distintamente i movimenti della meccanica. Il suono non è fastidioso o artificioso. Sembra molto fedele alla realtà.
In definitiva il cd in questione è adatto a tutti coloro che hanno voglia di spulciare negli scaffali dei negozi, in cerca di un buon cd. Ben suonato, ben registrato e… a basso prezzo.