Recensione,Il teatro degli orrori, A sangue freddo

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IL TEATRO DEGLI ORRORI,DOVE LA MUSICA “CI ” ASCOLTA.

Se pensavo fosse impossibile trovare nella musica italiana di oggi un connubio fra riff incendiari e distorsioni grezze a testi ricercati tinti direttamente nei grandi nomi del teatro, bhè, mi sbagliavo.Mi sbagliavo perchè semplicemente non avevo conosciuto ancora loro :”il Teatro degli orrori”.Correva l’anno 2007, quando i quattro musicisti danno luce al primo album “Dell’impero delle tenebre”.
Fu subito un successo nel panorama indipendente, svariate date in tutta Italia, tantissimi sold out.Il loro nome si faceva grande man mano che si spostavano su e giù per lo stivale. Ma come per ogni esordio scoppiettante, ci si aspetta sempre di più, ci si aspetta un album degno, se non migliore del primo, ci si aspetta forse qualcosa che in realtà nemmeno noi sappiamo. E’ la natura umana.
I quattro musicisti, originari del Veneto, lo sapevano fin dall’inizio, conoscono la natura dell’uomo,la conoscono bene, soprattutto il leader Pierpaolo Capovilla, principale autore dei testi.
La sua ricerca testuale è cosi acuta da non lasciare nulla al caso, i riferimenti ai grandi nomi della letteratura e del teatro (dal grande poeta Majakovskij all’ attore e drammaturgo italiano Carmelo Bene) , spingono l’ascoltatore a continue riflessioni, ogni strofa ha un suo perchè di esistere.
E cosi anche per “il Teatro degli orrori” arriva il fatidico momento di pubblicare la loro seconda fatica, di far sapere all’uomo che il primo capitolo non era l’inizio e la fine di qualcosa di bello, ma effimero, al contrario, un biglietto da visita, un invito ad un galà che durerà nel tempo. E così, a due anni di distanza, esce “A sangue freddo”.

Essendo uomo e conscio della mia natura inizio l’ascolto, inzio timoroso.
La prima traccia “io ti aspetto”, esordisce con un fastidioso noise, è un feedback, è un preludio, è solo il sipario che si apre ,la mia natura viene smentita non appena Capovilla inizia a rovesciare il suo contenuto sul microfono. Allora viene d’stinto sedare l’animo e procedere nella tracklist senza preconcetti, i pezzi scorrono, incidono, è come se loro ascoltassero te e non il contrario, si è “ascoltati” dall’album e ci si dimentica l’ingordigia della natura umana. Solo ascoltandolo (o essere ascoltati dal medesimo) si può intuire cosa intendesse Pierpaolo Capovilla quando asseriva, con la sua voce disegnata dalle innumerevoli sigarette: “io voglio fare musica che lasci un segno, voglio arricchirvi, insomma, voglio far musica per le orecchie e non per i piedi…!”
Mi sorge spontaneo dire a mia volta :arricchiamoci tutti liberandoci dalla ricchezza, è solo così che i “Teatro degli Orrori” continueranno a segnare la musica Italiana.

Tracklist
1. Io ti aspetto – 3:57
2. Due – 2:45
3. A sangue freddo – 2:58 (1° singolo/video)
4. Mai dire Mai – 3:44
5. Direzioni diverse – 3:42 (2° singolo/video)
6. Il terzo mondo – 3:11
7. Padre Nostro – 4:12
8. Majakovskij – 5:32
9. Alt! – 3:40
10. È colpa mia – 5:28 (3° singolo/video)
11. La vita è breve – 3:34
12. Die Zeit – 10:52