Recensione dell’album omonimo,Michael Hutchence

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“SCIVOLARE PER TORNARE IN VITA NUOVAMENTE”

Quante volte, purtroppo, ci si deve imbattere con la parola “opera postuma”?
Questo è uno dei casi in cui l’amaro in bocca raschia e nausea ancora di più.
Michael Hutchence ,un nome che negli anni ottanta e novanta faceva capolino in ogni angolo del mondo.
Cantante del famoso gruppo australiano INXS, Micheal si presentava come uno dei migliori interpreti della scena musicale mondiale. Una voce in grado di coprire ogni fattezza musicale, capacità compositive sopraffini e un linguaggio del corpo adatto per ricoprire il ruolo del bello e dannato del rock. Dal 1977 al 1997, Hutchence ,trascinò gli INXS in successi vertiginosi, fino al maledetto 22 Novembre del 1997, quando viene trovato suicida in una camera d’albergo. Da poco tempo aveva iniziato a lavorare sul suo primo progetto solista. Primo e fatalmente l’ultimo.
L’album omonimo, si sviluppa su 13 tracce dove il musicista Australiano libera il suo talento a 360 gradi, senza vincoli di nessun tipo. Lo si può ascoltare riprendere sonorità tipiche della fine degli anni 80, l’utilizzo del sinth e strumenti elettronici lo fanno sentire a casa, lo tranquillizzano, lo spingono ad osare, e lui lo sa fare bene.
Man mano che si prosegue nell’ascolto, si avverte una libertà musicale che forse Micheal inseguiva da moltissimo tempo. I testi fondamentalmente introspettivi, trapelano un bisogno di evadere, di mettersi al riparo da qualcosa che sicuramente inseguiva famelico ( spiccano nel testo di “don’t save me from myself” Non sto perdendo tempo/fammi uscire da qui/ripiegando sui miei errori/pronto per ciò che è stato detto di me…/)

Ogni canzone è un viaggio dentro alla mente, dentro al cuore, di un uomo che sembra non trovare più la serenità, la scoperta infinita di nuovi stimoli. Non per niente la final track, “Slide Away”, pare proprio un testamento fatto e finito (…Io voglio solo scivolare via/io voglio solo scivolare via e tornare vivo nuovamente…/ )

Micheal la sua opera portata a termine non l’ha mai potuta toccar con mano, decise di andarsene prima, decise di “scivolare” via, in silenzio. E così l’album rischiò di non nascere, di rimanere una registrazione da pochi sentita. Ma così non è stato, il produttore e musicista, amico di Micheal, Danny Sober, con la collaborazione di Andy Gill, produsse l’album postumo. Per l’occasione, l’amico di sempre Bono , leader degli u2, entrò in studio per registrare “Slide Away” un duetto “a distanza” che volle fare con Micheal.
Un omaggio più che altro a se stesso, uno sforzo per cercare, almeno all’ora, di capire dove volle spingersi Micheal così impazientemente.
Ed è quello che stiamo facendo tutti dal Dicembre del 1997.

Track List:

1-Let Me Show You
2-Possibilities
3-Get On The Inside
4-Fear
5-All I’m Saying
6-A Straight Line
7-Baby It’s Alright
8-Don’t Save Me From Myself
9-She Flirts For England
10-Flesh And Blood
11-Put The Pieces Back Together
12-Breathe
13-Slide Away (featuring Bono)