0044recensione dell’album Feels like home di Norah Jon
E’ finalmente uscito il nuovo cd di Norah Jones, colei che, a detta di molti, ha scritto nel proprio destino di spopolare come una canante pop grazie al Jazz.
I critici musicali, almeno qui in Italia, hanno descritto molto positivamente Feels like home arrivando a dire che grazie a Norah Jones, i giovani si riavvicineranno a un genere, il Jazz, che oggi come oggi è appannaggio di una (relativamente) ristretta cerchia di appassionati. E’ stato appunto con lo spirito dell’appassionato che ho fatto di tutto per poter ascoltare questo cd, memore del successo del suo predecessore, ero molto curioso di sentire se le premesse per un nuovo boom di vendite c’erano ancora.
Con mio stupore mi sono scontrato con un cd cd di Jazz ha solo l’ispirazione, l’atmosfera. Le canzoni di questo album infatti sono un sapiente mix di sonorità prese in prestito dal pop e, molto marcatamente dal country. La Jones ha una voce suadente ed eterea come al solito che acquista una spiccata personalità nel momento in cui interpreta Creepin’ in. Questa canzone è marcatamente country e rivela inaspettate doti interpretative della Jones in questo genere. Non credo di commettere un reato di lesa maestà nell’affermare che, visti i risultati, Norah Jones dovrebbe virare decisamente verso questo genere e lasciar perdere il Jazz.
Fiumi di parole sono stati scritti nel paragonarla alle grandi interpreti del Jazz, ma in tutta franchezza devo scrivere che dell’interprete di quel genere Norah Jones non ha nulla. Le manca l’estensione vocale, le manca calore, le manca personalità. Detta così potrebbe sembrare che questa ragazza sia un bidone, ma così non è assolutamente. E’ semplicemente una cantante con doti vocali limitate che, grazie a una sapiente produzione e arrangiamento riesce a sfornare dei prodotti estremamente godibili.
Sia Come away with me che questo Feels like home si prestano ad ascolti freschi, senza eccessive pretese di analisi, sono perfetti per farci rilassare ascoltanto buona musica, senza dover per forza ascoltare generi ben più popolari. Non mi sono ritrovato ad emozionarmi per un assolo di uno qualsiasi dei musicisti che accompagnanoquesta ragazza, non ho trovato una sua invenzione, una sua uscita dalle righe. Semplicemente interpreta quel che scrive o quel che scrivono per lei, in ferrea immobilità. Questo se me lo consentite è l’antitesi del Jazz che, per me che ascolto i grandi del passato e del presente, è inventiva, improvvisazione, emozione, cose che in larga parte non trovo in questo cd.
Feels like home è all’altezza del suo predecessore, direi che ne è l’esatta prosecuzione tanto l’impostazione è simile. L’unica vera differenza che posso denunciare è la direzione country e vagamente pop che qui sono molto più marcate che in Come away with me.
In definitiva questo disco ha delle note chiare e delle note scure. Le prime sono rappresentate dalla cura con cui è stato prodotto e arrangiato. Dall’effetiva qualità dei musicisti che vi hanno suonato e dalla freschezza che un ascolto, anche attento, provoca. E’ un cd che può effettivamente distrarre i giovani, ma non i giovanissimi, dalla pattumiera musicale che giornalmente ci propinano i media in generale. Le note scure sono provocate dal fatto che pur di ascoltare qualcosa che si discosti dalla normalità, in questo periodo si tende a glorificare anche immotivatamente un artista che sceglie, come la Jones, un genere figlio di più generi. Ritengo infatti inutile classificare questo disco in un genere particolare inquanto figlio di ispirazioni diverse.
Acquisto consigliato? Si, ma senza gridare al miracolo. A presto.