0051recensione del Requiem di Mozart.
Il requiem di Mozart tra leggenda e verità.
Come sarà accaduto a molti di voi, la prima volta che mi sono imbattuto nel Requiem di Mozart è stata quando ho visto il film Amadeus al cinema. Rimasi affascinato a tal punto dalla figura di Mozart che subito dopo essere tornato a casa aprii l’enciclopedia e verificai quanto il film fosse aderente alla realtà. Per quel che riguarda il personaggio di Mozart sembra che sia stato effettivamente così “estroso”, ma per quanto riguarda la sua presunta rivalità con Salieri e la genesi di questa messa ho trovato, nel film, solo dicerie.
Salieri non odiava Mozart, ma l’ammirava sinceramente e a più riprese lo aiutò. La commessa del Requiem fu per Mozart una manna ma anche una condanna, egli infatti interpretò questa scrittura come un presagio della sua imminente fine. Ad avvalorare questa sua tesi fu il fato che gli fu commissionato da un misterioso committente per una cifra notevole. Il film narra che il committente era lo stesso Salieri e che egli aiutò Mozart a comporlo fino alla sua morte, così improvvisa da lasciare l’opera incompiuta. Nella realtà fu Franz Sussmayer un aiutante di Mozart a terminarlo.
L’unica cosa che è certa in questa storia è la mancanza di informazioni certe e, quindi, la nascita di leggende ha avuto vita facile.
Analisi della composizione.
Ci troviamo di fronte a una composizione per coro e orchestra, dove a turno si alternano i solisti. La messa da Requiem è una composizione di una bellezza cupa e solare che non ha eguali nella storia della musica sacra (secondo me). Ascoltare il Requiem è come salire sulla carrozza delle montagne russe tanto riesce a condizionare gli stati d’animo degli ascoltatori. I movimenti che preferisco o, se vogliamo, che mi emozionano maggiormente sono il “Dies irae”, il “Kyrie”, il “Confutatis” e lo struggente “Lacrymosa”. Questi movimenti, tutti caratterizzati da un impeto notevole ad eccezione del “Lacrymosa”, evocano la grandiosità di Dio, la sua ira e la sua misericordia. Quest’ultima trova una struggente testimonianza proprio nel “Lacrymosa”. Ascoltando Mozart ho comunque sempre una sensazione di infinito equilibrio e il Requiem non fa eccezione. Sia nei passaggi più impetuosi che in quelli pacati l’attenzione dell’ascoltatore rimane sempre alta. Devo confessarvi che a volte mi capita di non ascoltare con attenzione un adagio, non so perché, ma mi capita. Sono sempre molto affascinato dai passaggi virtuosistici della musica classica e forse è normale, ma ci sono degli autori che letteralmente rapiscono e Mozart è tra quelli. Non so dire se una messa abbia una valenza culturale come contenuti, ma la qualità di questo Requiem è fuori d’ogni dubbio. Non lo vedo scritto con il cervello ma con il cuore, con la passione. Il risultato di ciò è una composizione che mi commuove e spaventa, non mi annoia mai e non mi stanco mai di ascoltarla.
L’esecuzione.
Questo cd fornitomi dalla Real Sound fa bella mostra di sé nella mia cdteca assieme alla medesima versione della Decca diretta da Solti, esecuzione che definirei magistrale e sulla quale conto di tornare in futuro. I cantanti di questa edizione forse sono sconosciuti ai più, ma non hanno nulla da invidiare a quelli della Decca, almeno in questa performance. L’orchestra (l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia), è ottimamente diretta da Ezio Rojatti il quale offre una interpretazione vigorosa attenta e passionale. L’ensemble è compatto, ha un bel suono, specie nei legni, e sa trasmettere bene il pathos della composizione. L’unica nota dolente è per me il “Confutatis”. Questo pezzo offre sia un momento di sgomento caratterizzato dal cantato “confutatis maledictis ….”, sia da un momento di speranza evocato dal “voca voca me….”. Ebbene la drammaticità di questo movimento sta tutta nell’accompagnamento cupo e vigoroso che l’orchestra dà al primo cantato contrapposto all’esecuzione del secondo cantato in cui l’orchestra esegue un lievissimo tappeto sonoro. In questo pezzo non mi convince né il coro né l’orchesta, mi sono sembrati appena appena fuori “sincrono” non amalgamati e decisamente slegati, non trovo né la continuità né l’armonia dell’altra incisione, né l’attenzione e la lettura attenta del resto di questo cd.
Conclusioni.
Il cd mi è piaciuto molto e lo promuovo sicuramente. A mio gusto avrebbe meritato un’applauso se il confutatis fosse stato meglio interpretato, ma è una mia considerazione e basta, a voi potrebbe piacere così com’è. Da segnalare la qualità dell’incisione, davvero ottima e le numerose info su direttore, orchestra e solisti contenute nel libretto. Unico appunto al libretto è la mancanza del testo interpretato. Un piccolo neo che mi sento di segnalre ma che non inficia la bontà della produzione.
Direttore: Ezio Rojatti
Orchestra: Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia
Solisti: Annamaria dell’Oste soprano, Cristina Sogmaister mezzosoprano, Gian Luca Pasolini Tenore, Daniele Tonini Basso
Coro: Coro del Friuli Venezia Giulia
Direttore del coro: Cristiano dell’Oste