Not Moving L.T.D. “Not Moving L.T.D.” recensione

Un linea ossessiva e disturbante apre una via oscura, nereggiante e sorprendentemente doom. Una tracciato narrativo quasi sofferente. Una voce deformata… forse troppo…

In realtà, mi ricordavo i Not Moving L.t.d. ben diversi rispetto a quello che sto ascoltando.

Qualcosa non va… mi accorgo che il mio piatto, troppo spesso impolverato e in disuso, non sta andando alla velocità richiesta.

Così, dopo questo simpatico siparietto porto il nero vinile marchiato Area Pirata su di un giradischi di riserva, ed ecco qui sgorgare dalle casse il vero mondo dei Not Moving, tornati a macinare musica con un inedito e due brani del passato.

Una piccola opera in grado, attraverso le note di Lady Wine, di ritornare indietro di molti anni per osservare l’underground italiano, in cui battiti rocka(psycho)billy dell’ipnotica sezione ritmica, segnano il sentiero per la profondità lirica del narrato, qui alternato da brevi lick e cambi direttivi.

Girando poi il disco la puntina, lasciando l’inedito del lato A,  incontra il mood seventies di Suicide Temple, in cui i graffi avvolgenti di Rita Lilith Oberti ci traina in un ideale sottopalco, che appare più che mai vivo e dinamico.

 

 

A chiudere il lato B ecco arrivare poi Spider con le sui taglienti sei corde, pronte ad offrire un assolto battente attraverso l’anima punk rock,  pronta a fondersi a strutture emozionali pre-punk, surf e garage. Voci, controcanti e andamento cadenzato mostrano, infine, l’anima reale della band, perfettamente delineata dalle polveri di ieri ed impianti sonori contemporanei, in cui l’ottima bass line offre un andamento grezzo ed impeccabile.