Noise of trouble “Distopia”, recensione

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Distopia

L’ingiustizia è relativamente facile da sopportare, quella che proprio brucia è al giustizia
H.L.Mencken

Distopia è semplicemente il corrispettivo di utopia, una srta di accezione negativa che può essere messa in stretta correlazione con svilpppi politici poco realizzabili, o meglio (per il nostro discorrere) definiti attorno ad una concettualità legata ad una società indesiderabile e spiacevole. Una visione caco topica che ci rimanda ll’inventiva di Philip Dick e George Orwell, capaci nei loro romanzi di visualizzare un chiaro esempio di monco antiutopico.

Purtroppo però i Noise of Troubkle, attraverso la voce della loro Distopia non si appoggianoa strutture fantascientiche, ma bensì ad un mondo reale che ha visto il suo becero marciume galleggiare durante i giorni dei G8 genovese. L’album è infatti incentrato sulla Genova devastata dall’assurdità. Un disco che, come si legge all’interno dello slim digipack vuole essere una riflessione sul decennio trascorso arrivando ad analizzare l’insanabile cicatrice sociale rappresentata dalla morte di Carlo Giuliani. Un’analisi sonora e metaforica che si pone dal punto di vista di colore che sembrano non avere più fiducia in una giustizia dalle instabili fondamenta, specchio di un sistema sull’orlo del collasso.

Una società definita in Distopia #1 come una sorta di nascosta dittatura. Parole forte che si affiancano ad accenni rumoristici e scheletrici, elementi fondanti delle 14 tracce proposte dalla sinergia tra Consorzio ZdB e la Brigadisco Records. Un insieme narrativo di sonorità cupe e distorte, libere dai canoni dell’ovvietà, legate in maniera indissolubile alla libertà espressiva della realtà noise, perfetto parallelismo con il dolore e la violenza consumata in quei drammatici giorni.

Ad aprire l’oscuro libro degli eventi è lì introduttiva Và fantasma di ragazzo in cui la soffocata voce recitante interpreta Carlo Giuliani, qui metaforicamente paragonato a Togliatti e Pasolini, in un intro in cui l’assenza di ritmica è presto sopperta dalla marcia di Testa fracassata, perfetta assonanza sociale, in cui il perfetto uso del basso ed una disturbante utilizzazione del sax anticipano il distorno noise di Distopoa#3 e Genova, introdotta in maniera armonica e matura attorno ad un utilizzo di una tromba voce storica di uno dei più importanti crocevia del mediterraneo. La traccia si presenta come curiosa allegoria osservativa e malinconica, in gradi di fondersi al movimento vitale e a tratti confusivo che sembra ricordare la massa umana che fece di Genova l’ombelico del mondo. Infatti proprio alcuni racconti rumoristici narrano l’estremo e continuo vociare che il mondo aveva sulla mia città in cui la quiete si è fermata in piazza Alimonda , qui truce incrocio grind. Il tracciato sonoro infatti arriva a coniugare con velocità e violenza il mondo free a quello noise, in un brano bifronte, come a voler definire il concetto dinamico del prima e del dopo.

Se poi con Ode agli insofferenti stazioniamo nei pressi della forma strumental-track in un corpo non troppo dilaniato dal presente disturbo sonoro, con Placanica ci ritroviamo all’interno di sonorità vicine ai polizieschi anni ‘70.chiaro e quintorighiano poi ( Legittima difesa), per poi arrivare a compiere un climax narrativo di rara intensità grazie a Diaz , raccordo essenziale per gli eventi raccontati. Da qui ha inizio il declivio intelletivo definito da un cupo e presagente silenzio, un silenzio disarmonico e stridente, quasi surreale, che piano piano viene mutilato da un percorso gracido e violento. Un limbo musicale che si rabbonisce d’improvviso, come a voler riflettere su di sé, per poi ripartire attraverso tracce rapide e disturbate, che per quanto si propongano in maniera stordente non riescono a superare la violenza narrativa di Bolzaneto , un vero e proprio pugno nello stomaco, brutale chiusura di un film realista capace di lasciare una sensazione di vacua impotenza atto d’accusa di un disco che si presenta come un reale gesto di resistenza…un modo per contribuire alla memoria…un modo per non arrendersi!

Tracklist

Và fantasma di ragazzo
Testa Fracassata
Distopia #3
Genova
Alimonda
Distopia #1
Ode agli insofferenti
Placanica
Legittima Difesa
Distopia #2
Diaz
Tortura
Bolzaneto
Assassin