Nine Inch Nails – The Slip

Slip

Qualche giorno fa ricevo una email dal mio caro amico Andrea…

Bravo, tu mi spari queste cazzabubbole dei Morcheeba, vai a questo link e SCARICA la vera news. Io lo sto facendo ora...

Stammi benone

http://dl.nin.com/theslip/

…mumble numble… evidentemente non gli piacciono i Morcheeba, e forse ha trovato la mia recensione sul loro ultimo disco troppo positiva? Poco male, Andrea lo conosco da una vita, ed ha gusti musicali raffinati, un suo consiglio è sicuramente da prendere in considerazione.

nin

Quindi mi reco nel sito linkato e… dopo aver fornito la nostra email, ci viene permesso di scaricare The Slip, ultimo lavoro da studio dei Nine Inch Nails. Gratis. In molti formati diversi: mp3 ad alta qualità, flac, m4a ed addirittura dei wave da 24 bits con campionamento a 96 khz, ovvero ad una qualità addirittura SUPERIORE a quella del CD formato standard (non fosse che esiste il jitter… ma di questo nessuno parla mai…). In più, il disco è pubblicato sotto licenza Creative Commons e quindi si può ridistribuire a piacimento a chi vogliamo. Di più… dal sito si possono scaricare i campioni, e siamo invitati a fare i nostri remix ed a rispedirli al mittente…

Mi esalto, scarico (in formato flac), masterizzo e butto il CD in auto. Mi seguirà per i 1200 km che percorrerò per lavoro nei tre giorni successivi. Mentre vi scrivo lo sto ascoltando dal mio Denon, felicemente accoppiato al piccolo classe A a valvole autocostruito.

ninQuesto disco è l’occasione per parlare di moltissime cose, in parte per riaprire il discorso fatto dal nostro direttore in occasione dell’uscita dell’ultimo Radiohead, in parte per dar forza ad alcune mie considerazioni sul mercato musicale e sul futuro del supporto fisico, e degli artisti in generale, e, ovviamente, per scrivere dell’ultima fatica di Mr.Trent Reznor.

Da dove comincio? Cominciamo dal disco. Dopo cinque giorni dall’uscita ufficiale, non sono stato in grado di trovare alcuna informazione a proposito di chi affianchi Reznor in questo lavoro: musicisti, tecnici, ingegneri. Dal sito, infatti, si possono scaricare le copertine ma non si trovano credits. La cosa scoccia un po’ viosto e considerato che Reznor, in passato, ha sempre aprofittato del contributo artistico di nomi come Adrian Belew, Chris Vrenna, Flood, Tommy Lee, Steve Albini, Dr,Dre… insomma, ascoltare un suo disco senza sapere chi ha fatto cosa è un po’ frustrante! Poi… vabbè che a caval donato… ma The Slip è un disco fondamentalmentalmente brutto. Perdono il mio amico Andrea, che evidentemente lo doveva ancora ascoltare quando mi ha scritto, ma paragonato a IL DISCO industrial/dark per eccellenza, ovvero il capolavoro “The Downward Spiral”, questo “The Slip” lascia assolutamente indifferenti.

Il disco si apre con 999,999, un pezzo ambient di un minuto e mezzo che prelude a 1,000,000, punk elettronico che potrebbe rimandare al primo album dei NIN, Pretty Hate Machine. Una struttura melodica e ritmica semplice. Aspettiamo il successivo…

Letting You è tutta basata su distorsioni appoggiate su una batteria elettronica sincopata che vorrebbe imitare ritmi jungle e breakbeats.

Discipline rialza un pochino l’attenzione, con un mid-tempo abbastanza convincente, ma un cantato di una banalità…

Echoplex ed Head Down passano in modo abbastanza indolore. Lights in the sky vorrebbe forse essere la nuova Hurt (da The Downward Spiral) ma noin ci riesce.

Corona Radiata è Ambient pura, che apre poi a The Four of Us Are Dying, strumentale poco incisivo.

Demon Seed chiude l’album e lo relega nell’angolo più polveroso della mia discoteca, dove lo andrò a raccattare solamente per fare un confronto con il prossimo, quando uscirà.

Insomma, perchè mi piacevano i Nine Inch Nails? Per le atmosfere intrise di cupo e violento nichilismo, per i testi dolorosi e morbosi, per i suoni ricercati, perchè non son in grado di staccarmi da un disco come The Downward Spiral. Questo The Slip non mi dà nulla di tutto ciò. Difficilmente troverete stimoli per il vostro cervello e per il vostro cuore, difficilmente uno come Johnny Cash farebbe una cover di un solo pezzo di questo disco (lo aveva fatto con Hurt). Speriamo nel prossimo, e confidiamo nel genio, per ora sopito, di Trent Reznor, Mr Nine Inch Nails.

Per quanto mi riguarda merita un pupazzetto su cinque… 😉

10000

E pure se così brutto (ovviamente è un mio parere), questo disco apre le porte ad un’altra discussione. Ne ho parlato con molti, con Marco Tuppo, musicista, giornalista e storico del Rock, con i componenti di Yumiko, con altri musicisti, gestori di locali etc, e tutti mi hanno detto che avevo torto.

Ebbene, questa volta ho proprio ragione. Il CD sparirà. E con lui sparirà qualsiasi tipo di supporto, inteso come “supporto per la vendita”. Pensate quello che volete, ma il mercato ha raggiunto una dimensione tale, una immoralità tale che è destinato a morire.

Non sono chiaro? Lo sarò: quando un artista (almeno uno che si definisce artista) dà il proprio nome a bibite, profumi, mutande, reggiseni, quando non import cosa suoni o come suoni, ma come vesti… allora deve esserci qualcosa di sbagliato. Questo tipo di sitiuazione è destinata a crollare. Non si venderanno più dischi, il concerto non sarà più il veicolo promozionale attraverso cui si fa pubblicità ad un prodotto discografico, ma succederà il contrario, sarà la musica scaricata e scaricabile dalla rete a fare da veicolo perchè la gente vada ai concerti.

E chi sopravviverà al crollo del tempio della discografia? Morirà il Sansone/artista con tutti i Filistei/stelline-e-divetti? Il prometeo/artista sarà divorato dalle aquile/discografici? MORIREMO TUTTI?

In molti se ne andranno, ma chi saprà realmente suonare, fare musica, cantare, tenere un dj set ed uno show con testa e cuore sopravviverà, e vivrà di quello. E bene.

Degli altri non sentirò la mancanza.


Tracklist:

  1. 999,999
  2. 1,000,000
  3. letting you
  4. discipline
  5. echoplex
  6. head down
  7. lights in the sky
  8. corona radiata
  9. the four of us are dying
  10. demon seed