Neil Daniels

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La gente non possiede le t-shirt dei Maiden…ci vive dentro

Ogni volta che viene stampato un nuovo libro sui Maiden, mi ritrovo a domandarmi che cosa ancora si può dire su di loro. Un infinita serie di concerti, 15 full lenght, decine di dvd e live record, centinaia di bootleg… oramai potremmo avere la presunzione di saper tutto o quasi su di loro, anche grazie al favoloso docufilm Flight 666, non molto apprezzato da Janick Gers convinto che raccontare tutto su di sé toglie interesse e curiosità. Ma, come dimostra questo splendido libro edito da Il castello editore, la curiosità (spesso feticista e morbosa) che i fan hanno nei confronti del sestetto cockney, non avrà mai fine. La mitologia degli Iron Maiden, pur avendo vissuto un breve periodo di calo, è oggi più salda che mai, pronta ad accogliere tre generazioni di aficionados, in continuativa ricerca di memorabilia d’ogni tipo.

Infatti, proprio questo Iron Maiden porta nel suo sottotitolo (L’ultima biografia non autorizzata del gruppo heavy metal più amato del mondo) la sintesi di una verità inconfutabile, costruita attorno alla (forse) rigida e dittatoriale presenza di Steve Harris, Deus ex machina del progetto nato nell’East End nell’ormai lontano 1975. Il libro di Neil Daniels ripercorre l’intera storia della band, attraverso una lucida e sintetica visione dei fatti che, come si legge nel suo incipit, vuole essere una celebrazione della loro musica e non di certo una storia definitiva dei Maiden. Un ottimo punto di partenza per neofiti e un archivio d’immagini per i fan di lungo corso.

Le 223 pagine, fortificate dall’idea iconografica che gli Iron hanno da sempre dato attraverso il ruolo di Eddie, raccolgono un’incredibile serie di scatti fotografici che vanno ben oltre al moderato prezzo imposto dalla casa editrice. Senza voler fare populismo, a mio avviso 19,50€ è davvero un prezzo morale per un libro in grado di regalare ai fan emozioni visive, ben organizzate nel sentiero narrativo imposto dall’autore.

Tra le pagine troverete i sette pollici e le t shirt celebrative, oltre a una straordinaria serie di foto d’annata comprensive di imbarazzanti dettagli di un abbigliamento terribile, assestato tra il metal punk degli esordi e la semplicità della maturità. Qualcuno avrà modo di sorridere e scuotere la testa nel vedere le terrificanti camice di Nicko, le Top Shirt di Bruce e le scarpe azzurre di Dave, ma di certo avrà pane per i suoi denti nel godere di immagini storiche come la versione venezuelana di Maiden in Japan, una infinita collezione di live ticket, pass e locandine.

Ma il libro in questione non regala solo un’iconografia essenziale, ma anche contenuti che oltre a riportare la completa attività live di questi quasi 40 anni di carriera, offre spazio ad importanti guest star chiamate a raccontare in schede a se stanti i dischi della band e alcuni gustosi retroscena. Nella strada di questa biografia troverete Gavin Baddeley, Ian Christte, Mick wall, Daniel Bukszapan e molti altri, intenti nel dare sintetiche e definite appendici alla linea maestra dell’autore. Insomma un’opera davvero imperdibile che ha un unico neo, una cover art davvero poco accattivante.