Mullova-Dantone: le sonate per violino e clavicembalo di Bach
Questo cofanetto di 2 cd a prezzo speciale uscito un paio d’anni fa, propone l’integrale delle sonate per violino e clavicembalo di J.S. Bach catalogate con i numeri BWV 1014-1019; un gruppo di sei sonate che Bach scrisse presumibilmente fra il 1718 e il 1722 in quel di Köthen ove, meno che quarantenne, ricoprì per cinque anni il ruolo di Kapellmeister al servizio del principe Leopold.
Nel caso dei lavori per violino e clavicembalo, bisogna ricordare che la denominazione tradizionale di “sonate per violino e clavicembalo” loro assegnata da tutti i compositori, rivela una scontata predominanza del violino sullo strumento a tastiera, usualmente relegato in un ruolo di mero accompagnamento.
Per queste sue sonate, Bach, con quello scatto i avanti tipico dei grandi artisti, modificò equilibri consolidati regalandoci non già “normali” sonate per violino e basso continuo, ma un vero, moderno, dialogo fra attori che tengono perfettamente la scena, e già le edizioni a stampa a lui contemporanee hanno il titolo di “sonate per clavicembalo concertato e violino” ad indicare la volontà del compositore di proporre un cambiamento significativo nel rapporto fra i due strumenti.
In effetti, anche se la parte di basso continuo, cioè l’accompagnamento, è affidata come sempre al clavicembalo, occorre osservare come questo sia compito lasciato soprattutto alla mano sinistra, mentre alla mano destra del clavicembalista è chiesto di intrecciare con il violino un fitto dialogo fatto di temi che rimbalzano dall’uno strumento all’altro in un gioco a rimpiattino che in alcuni casi, come nel Largo della sonata in fa minore, l’ultima delle sei, tocca vette sublimi.
A conferma poi del nuovo ruolo assunto dallo strumento a tastiera ecco il terzo movimento, sempre della sonata in fa minore, interamente affidato al clavicembalo che si esibisce senza soluzione di continuità per quasi cinque minuti.
In epoca moderna questa raccolta di composizioni è stata molto amata dai grandi interpreti e dispone di una folta discografia in cui spiccano almeno due registrazioni importanti: quella di Sigiswald Kuijken (vl) e Gustav Leonhardt (cl) registrata nel 1974 per la Harmonia Mundi e quella di Reinhard Goebel (vl) e Robert Hill (cl) registrata nel 1983 per la Archiv.
Fra le molte altre registrazioni disponibili vale la pena di ricordare quella della Mullova stessa con il pianista Bruno Canino (Philips), realizzata una quindicina di anni fa, che fu molto bene accolta dalla critica ma che la Mullova considera oggi, come dichiara in un’intervista pubblicata nel numero di luglio-agosto 2007 delle rivista francese “Diapason”: “convenzionale, accurata, corretta e perfettamente noiosa”.
Tutto si può dire, invece, di questa nuova edizione registrata a Bolzano dal 16 al 19 marzo 2007, meno che si tratti di un’edizione noiosa.
Ogni tema, è offerto con una varietà di accenti, con una tensione nel porgere ogni singola frase tale da suscitare e rinnovare continuamente l’interesse dell’ascoltatore.
A confronti fatti ci rendiamo conto per la prima volta che le edizioni capolavoro di Leonhardt e di Goebel hanno passato il quarto di secolo e che adesso dimostrano i loro anni. Oggi posso dire che questa incisione, proprio per l’approccio ad un tempo ricco di fantasia e rigoroso, per questa palpabile e costante tensione che scorre fra i due musicisti rendendosi avvertibile anche agli ascoltatori, entra di diritto a far parte delle edizioni di riferimento anzi, a mio parere, diventa la nuova edizione di riferimento incasellando le altre nello scaffale dei “maestri del passato”.
Una situazione che si poteva già intuire al concerto tenuto presso il Conservatorio di Milano alla fine dell’inverno del 2007 quando, giusto qualche giorno prima di recarsi in sala d’incisione, i due eseguirono le sonate numero 1 e 5 magnetizzando l’attenzione del pubblico presente. Poiché ero fra i fortunati presenti, lasciatemi anche ricordare la Ciaccona eseguita dalla bella Victoria con contorsioni da rock star, e con una maestria tale da mandare il pubblico in visibilio.
Completano il cofanetto la sonata per violino e basso continuo BWV 1021 e una trascrizione per organo della Triosonata N.5 BWV 529.
Maurizio Germani