Muleta” La nausea”, recensione

emme.jpg

Arrivano da Vicenza in formazione indie trio e dopo qualche anno di gestazione, sotto il monicker Muleta, raggiungono oggi le stampe con il loro esordio in Extended played. Spinti dalla voglia di provocazione e andante coraggio, la band prodotta e filtrata da Giorgio Canali, si offre al pubblico con questo nuovo La nausea cobranding marchiato Black Nutria- Psicolabel e Muletadischi, riuniti sotto l’egida alternative per 25 abbondanti minuti di indie rock nostrano.

A battezzare la vermiglia Emme ci pensa Carmine, il cui riff punk-indie si “stonerizza” nel suo chorus ben calibrato e roccioso. L’andamento regolare del brano, figlio di quelle ondate di nuovo punk che fu giovane con i primi Punkreas, apre a sonorità che appaiono semplici ma convincenti, anche se a dire il vero, la calibrazione dei volumi non appare all’altezza; problematica evidente soprattutto attorno ad una batteria soffocata dalle due sei corde. Con Hei entra poi in gioco un’anima popular, dal groove diretto, in grado di viaggiare su di una partitura in battere, tra dinoccolate, ma adeguate sensazioni di controvoce.

Sin dal primo ascolto, la genuinità appare essere un approccio vincente e sincero quanto la risata sul finire che spalanca la via alla titletrack, ballad rock in cui la fisarmonica introduce una chitarra estesa e diluita su un giro scarno, semplice e per questo orecchiabile e diretto. Se poi con e Dino l’approccio non convince appieno, con Invece nosi torna a tirare la corda del rock, attraverso una voce urlata, che gioca con le bacchette. L’animosità si dilegua all’interno di improvvisi punti di sospensione, per poi ritrovarsi e perdersi ancora. Un ottimo brano, per certi versi vicino ad alcune performance canore di Davide Toffolo, che torna alla mente in Niente, composizione dal chiaro sapore Tarm.

A chiudere il buon debut è infine l’ottima estensione vocale di Con I vermi, che con la sua modalità ad arco chiude un disco che fa ben sperare per il prossimo futuro.