Michael Jackson – Thriller. Recensione.
29/08/1958, nasce una leggenda.
25/06/2009, muore il re del pop.
Sicuramente, dovunque vadano gli artisti, si sta suonando buona musica. In compagnia di Elvis, Cobain ecc, un altro si è voluto aggiungere alla lista: l’uomo del moonwalk; colui che è stato l’uomo dei record; il personaggio che passò dal nero al bianco; quella persona era Michael Jackson. Dopo 40 anni di carriera, tra alti e bassi nella vita privata, la sua luce si è spenta per entrare nei libri di storia della musica: molti dicono sia stato un infarto, ma, in base a delle recenti notizie, pare che il decesso sia dipeso da un eccessiva dose di farmaci. A marzo Jackson, il quale era ormai allo stremo delle forze dopo le molte operazioni di chirurgia plastica, aveva promesso ai suoi fans che sarebbe tornato sul palco per un’ ultima serie di concerti: il “This Is It Tour”, una promessa che non è riuscito a mantenere.
Nonostante la sua morte, la sua voce continua ad essere presente nelle radio e la sua faccia in tutti i negozi di dischi. Ognuno di questi ultimi è una confezione di successi senza precedenti, ma, primo tra tutti, ce n’è uno che è da considerarsi come l’album dei record: “Thriller”.
Pubblicato nel 1982 ( doveva avere come nome “Starlight”, perchè la prima edizione di “Thriller” si chiamava “Give Me Starlight”, ma venne giudicato poco efficace ), il cd entrò nella storia non solo grazie ai suoi singoli, ma grazie ad un video di ben 13 minuti ( con la partecipazione di Vincent Pice ) sulla title-track che cambiò per sempre il concetto del videoclip. La sua storia si sviluppa a poco meno di un anno di distanza dall’uscita del lavoro con una proposta di Jackson di voler proporre il cortometraggio “Thriller” ( venutogli in mente per il film “Un Lupo Mannaro Americano A Londra” ) alla sua casa di produzione ( la Sony ). Ma essa rifiutò l’idea, così Jackson decise di mettersi in proprio realizzando il videoclip più costoso a quell’epoca. Notori anche gli altri video: “Beat It” ( un copia di “West Side Story” ) e “Billie Jean” ( la prima apparizione del Moonwalk, che fu il primo video con un nero trasmesso da Mtv ).
Ma andiamo ad esaminare meglio questo incredibile capolavoro che fa ancora discutere. Il tutto inizia con un brano abbastanza lungo per essere in apertura: “Wanna Be Startin Somethin”, che, al giorno d’oggi ( purtroppo ), ci è possibile ricordarlo attraverso il massacro operato dalla nuova “stellina” del R&B Rhianna con il brano “Please Don’t Stop The Music”. Oltre a questo, però, è possibile affermare come “Thriller”, lungo la track list, si configuri come un puno di rottura tra il passato di Michael Jackson e il suo futuro; infatti non è un caso che proprio la traccia numero uno sa stata scritta per il precedente album “Off The Wall” e poi messa nel lavoro sucessivo. Si resta nella linea di confine attraverso l’incantevole “Baby Be Mine”, per poi avviarsi in un viaggio senza ritorno attraverso la popolarità, attraverso l’immortalità, attraverso un cambio di “colore”. Ovviamente non è un caso che il cambio di stile sia dato dal brano “The Girl Is Mine”, il quale vede Michael insieme ad una delle più grandi star del panorama musicale: Paul McCartney, il quale conferisce il passaggio di testimone donando scrivendo un dialogo/faida sulla contesa di una ragazza. Giunge il momento di entrare nel mondo della musica in grande stile: arriva il momento di “Thriller”, con il supporto del maestro Vincent Price che unge da narratore della storia, ricevendo un ringraziamento speciale nel libretto. Dal puro pop, al rock di gusto: la chitarra di Eddie Van Halen nel brano “Beat It”, un’incitazione alla lotta con il pretesto di vincere. Per un attimo, però, Michael decide di dimenticare i testi precedenti per procedere verso un brano decisamente più intimistico: “Billie Jean”, il quale, secondo molte fonti, parla delle false indiscrezioni che accusavano Michael e i suoi fratelli di avere dei figli illegittimi. Proseguendo su questa linea si ha la melodica “Human Nature”, creata insieme al gruppo Toto di cui si sente fortemente l’influenza sonora. Il brano è incredibilmente piacevole all’ascolto e toccante per ciò di cui tratta: la paura del diverso fa parte della natura umana. Con “P.Y.T. ( Pretty Young Girl )”, un brano che è stato più volte mixato da Quincy Jones perchè non gradiva il sound troppo lento, si ritorna al sound iniziale del nuovo Michael Jackson che conclude l’album con una ripetitiva “The Lady Is Mine”.
L’album “Thriller” vendette all’incirca 109 milioni di copie nel mondo ed ebbe la possibilità di essere rimasterizzato nel 2001 ( con quattro tracce in più: la bellissima “Someone In the Dark”, elsclusa perchè troppo lontana dal sound di “Thriller”; “Billie Jean”, un’altra versione proveniente direttamente dallo studio di registrazione; “Thriller” con Vincent Price che aggiunge un verso alla versione originale; “Carousel” che fu sostiutuita da “Human Nature” nella track list ) e nel 2008 con un nuovo nome ( Thriller 25 ) e nuovi arrangiamenti fatti dalle più grandi stelle del R&B del momento ( Akon; Will I.Am.; Kayne West ).
Michael Jackson inventò un nuovo genere, nuovi passi e una nuova figura. L’album “Thriller” gli fece valere un gradino per avvicinarsi al trono di re del pop. Lo raggiunse attraverso altri progetti e pare che, nonostante la morte, quel regno sia ancora suo. E lo resterà per sempre.
Addio Michael.