Jeff Ament – Tone, recensione.
Si dipinge come un moderno Icaro, scottato nel suo volo dal placido Montana alla grande città, e racconta storie di ferite e delusioni simili alla propria. In questo primo lavoro solista Jeff Ament cerca di liberare la propria anima oscura in dieci brani intensi e viscerali composti durante gli ultimi otto anni di carriera nei Pearl Jam.
L’album non poteva che aprirsi con un riff di basso energico ed accattivante ed un brano che mette subito le cose in chiaro: nessun confronto con la band, questo è un altro territorio, un’altra dimensione fatta di energia primordiale ed atmosfere oniriche. L’oscillazione tra i ritmi serrati di “The Forest” e la distensione di “Hi-Line” è continua, passando attraverso brani più diretti ed aggressivi come “Relapse”, dalle influenze metal, e momenti più grezzi e vicini alle sonorità punk in “Just Like That”. Non mancano comunque brani raccolti ed intimistici, tra i quali “ Say Goodbye” e “The Only Cloud In The Sky”. L’angoscia prende sempre più forma e colore nel procedere dell’ascolto, come in una discesa nelle zone più cupe dell’anima, quelle che prendono vita solo negli incubi e nello stato d’incoscienza del dormiveglia evocato da “Life Of A Salesman”.
Il bisogno e l’urgenza della composizione si traducono in un lavoro intenso e comunicativo da ascoltare rigorosamente in cuffia, come Jeff suggerisce, per “perdersi nella musica e lasciare che vi porti da qualche parte agli estremi della vostra mente o in fondo al vostro cuore”.
In “Tone” il bassista si cimenta con tutti gli strumenti ad eccezione della batteria, che in sette brani è suonata da Richard Stuverud, e si impadronisce del microfono, ceduto soltanto nella delicata “Doubting Thomasina” al bassista e cantante dei “King’s X” Doug Pinnick.
Il disco, pubblicato il 16 settembre 2008, è stato distribuito in sole tremila copie nei negozi americani e reso disponibile per i fan europei attraverso il fun club dei Pearl Jam. Sul sito è inoltre stata pubblicata un’intervista a Jeff con domande poste direttamente dai fan: in essa il bassista lascia trapelare l’esistenza di un’altra dozzina di canzoni candidate a confluire in un nuovo album. Certamente “Tone” è una buona premessa: dunque, restiamo in attesa.