Hank!-Piedali, recensione
Gli Hank hanno voglia di giocare, e questo è chiaro.
Quel che si tratta di capire è se dietro questa esplicita tendenza a buttarla sul divertimento (lo stravagante nome del disco, la copertina surreale e una track list con alcuni titoli a dir poco sui generis), ci sia o meno della sostanza; se cioè valga la pena di ascoltarli per andare oltre l’apparenza e magari intravederne interessanti spunti.
Intanto diciamo subito che la loro musica è un bel miscuglio di elettronica e rock, con alcuni momenti di esplosione punk, che lasciano pensare a una certa inquietudine di fondo. Non mancano, a nostro avviso, punti di riferimento verso il panorama musicale internazionale, tanto da poter indicare nei newyorkesi Strokes la loro principale fonte di ispirazione per la composizione e l’arrangiamento di alcuni pezzi come “La bottiglia del nano”, o la quasi strumentale e danzereccia “Io sono Hank!”.
I testi, con un approccio simil demenziale, raccontano a modo loro storie di incomunicabilità generazionale (è il caso di “I miei nuovi pantaloni di lino color sabbia”), oppure di semplici paranoie di personaggi stravaganti che, tanto per fare un esempio, svegliandosi la domenica mattina, cercando gli occhiali, hanno un’insolita erezione (“il Palinsesto dell’amore”).
Nel desiderio di metter sul tavolo tutte le carte del loro mazzo, con “Anche se non serve a niente” trovano modo di provare la via del possibile tormentone che, pur ripetendo in loop una frase letteralmente incomprensibile (ma cos’è?!!? francese?), evdienzia un sound pop-rock dall’appeal molto radiofonico.
Dopo tutto questo meltinpot, quando tutto sembra ormai chiaramente definito e la via del gioco definitivamente imboccata dal quartetto palermitano, sbuca inattesa, nel finale, una ballata pop prevalentemente acustica (c’è perfino un banjo) che, sinceramente, spiazza (in senso positivo, sia chiaro). Attraverso una delicata melodia ci raccontano con semplicità, ma senza rinunciare all’ermetismo di base, di un rapporto di amore possibile che risulta tuttavia difficile per via di incomprensioni “negli sguardi”.
Tornando al dubbio amletico dell’introduzione ci sentiamo di dire che agli Hank va dato atto di avere ben espresso in questo assaggio “dell’album (vero) di domani che sarà” tutte le loro potenzialità e anche una certa originalità, mostrando nel contempo grinta e una buona capacità di stupire.
Non ci resta che aspettarli alla prova di maturità.
Tracklist
1.I miei nuovi pantaloni di lino color sabbia
2.Il palinsesto dell’amore
3.Anche se non serve a niente
4.La bottiglia del nano
5.Io sono HANK!
6.In volo
Tour
5 May 2010 22:00
Tour de Forst – Montevergini Palermo, Palermo , IT
27 May 2010 22:30
Mikalsa Palermo, Pa
28 May 2010 22:00
Ohibò Pub Battipaglia, Salerno , IT
29 May 2010 22:00
Marianello Sorrento, Napoli , IT
30 May 2010 22:00
San Michele aveva un Gallo Castel Madama, Roma , IT
1 Jun 2010 22:00
Contestaccio Roma, Roma , IT
4 Jun 2010 22:00
Arci Tressett Giovinazzo, Bari , IT
5 Jun 2010 22:00
Enoclub Reggio Calabria, Reggio Cal, IT
9 Jul 2010 22:00
Bocadillo Trapani, Trapani , IT
28 Aug 2010 22:00
Cubo Rock Catanzaro, IT