GTO “Super”, recensione
Nati nel secolo scorso (1993) tra le colline Umbre, i GTO, promossi da Music Force, giungono alla loro sesta fatica:Super. Un album che, come da tradizione, va ad innestarsi tra il mondo rock di stampo italico, il folk e i ritmi in levare.
Spinti da spensieratezza, verve live e buone intuizioni, il nuovo disco della band perugina è (infatti) riuscito a sorprendermi positivamente, soprattutto nel suo lato A, ricco di emozioni e cromatismi vivaci, che affiorano sin dall’incipit di I Re della riviera, allegra e spensierata composizione posta tra echi surf e reminiscenze Money for nothing.
La vocalità di Stefano Bucci, pur non riuscendo a delineare un percorso originale, dona alla partitura una luce narrativa pulita, in cui citazioni musicali e melanconia retrò si alternano a stilemi folk, a tratti impreziositi da rimandi reggae e giochi chitarristici. Così, tra colpi in levare (1970 hostel) e s sound “carotoniano” (La Rambla), l’ascolto muta direzione con L’amore è una scelta, grazie al mood da Grande famiglia, pronto ad incontrare sonorità care a Davide Van de Sfroos.
Se poi con Destination anywhere si danza con calzari a “skacchi”, con l’ottima Dove ho sbagliato ci si inoltra nelle polveri del west prima e nel cantautorato di Bobo Rondelli poi (Francis). A chiudere il disco (forse troppo diluito nella sua fase finale) è infine il meltin pot sonoro di Ma Maladie e l’avvolgente ballad Mi parlerai di te, che va a confermare la qualità compositiva di una band che sbaglia solo la cover art.
Tracklist:
1. I re della riviera
2. 1970 Hostel
3. La Rambla
4. L’amore è una scelta
5. Di notte sabato alle 3
6. La strada è liberazione
7. Destination anywhere
8. Dove ho sbagliato
9. Johnny’s back summer’s back
10. Passione
11. Francis
12. Ma maladie
13. Mi parlerai di te