Giovanni Ceccarelli – Daydreamin’, recensione.
Giovanni Ceccarelli lo conoscete?
Mai sentito?
Ecco, se avete risposto di no a queste due domande vi siete persi un bel po’ di ottimo jazz italiano.
Ceccarelli è un ottimo compositore e un altrettanto ottimo esecutore. Il suo pianoforte è ricco di sfumature, caldo, ammaliante. Ti seduce e ti tradisce, provocando sentimenti sempre nuovi.
Il suo modo di suonare è per me entusiasmante per qualità della sua musica e per piacere di ascoltarlo.
Ho volutamente distinto la qualità della musica dal piacere di ascoltarla perché, a volte, sono proprio la stessa cosa o quanto meno le due cose non vanno sempre a braccetto. Un esempio, anche se personalissimo, è la musica classica contemporanea, Berio per fare qualche nome. Un artista di razza, un compositore eccezionale sicuramente, ma vuoi per ignoranza (mia ovvio) vuoi per gusti personali, non riesco proprio a sopportarlo.
Questo ragazzo invece mi ha entusiasmato per il suo approccio melodico e per il suo rifarsi a sonorità classiche del jazz, senza cercare di trovare soluzioni a tutti i costi innovative. Questa mia impressione seppur interpretabile dagli scettici come mancanza di idee, è da menzionare per il fatto che, nel jazz, immergersi in produzioni che non cercano di impressionare al primo ascolto significa proporre un album che per “vendere” deve faticare maggiormente.
Io stesso ho acquistato cd di artisti di fama planetaria e osannati da chiunque, suonati al pianoforte, da solo, in completa improvvisazione, ebbene a parte un paio non li ascolto mai o quasi mai per la fatica che mi comporta seguire il filo “melodico”.
Chiamatela pigrizia, chiamatela ignoranza ma per me è così.
Ceccarelli in questo mi ha convinto pienamente. il disco è fluido, ricco di spunti e di richiami a “pezzi” storici. Ascoltate infatti Sagittarius al minuto 2:35, il sax di Cristophe Panzani suona 4 note che, per come sono suonate, mi hanno subito ricordato A love supreme di SAR John Coltrane.
Intendiamoci, sono riflessioni assolutamente personali e prive di vena polemica, anzi, io l’ho trovato un pregio.
Mi rendo conto che comunque fino ad ora non vi ho parlato del gruppo di Daydreamin’ ma mi sono soffermato solo su Ceccarelli.
Ebbene il quartetto è composto dal già citato Panzani al sax, Nicolas Rageau al contrabasso, Atoine Paganotti alla batteria e dal nostro Ceccarelli al piano. Tutti musicisti di livello. Tutti degni di esser ascoltati con rispetto perché tutti musicisti con la M maiuscola.
Durante l’ascolto una cosa che ho subito notato è il fatto che non ho notato un vero leader nel gruppo. Certo piano e sax sono sempre strumenti che maggiormente si fanno notare come sonorità ma tutti, a turno, sanno ritagliarsi uno spazio nel susseguirsi delle tracce. Alternando momenti solisti in modo omogeneo e perfettamente bilanciato. Esempio lampante di questa mia impressione è Oceano in cui il basso introduce in sequenza sax e pianoforte.
In definitiva le cose che io cerco in un disco di jazz qui le trovo tutte. Atmosfera, melodia, ispirazione, bravura dei musicisti, sono tutte cose che non vi mancheranno ascoltando questo cd… Oops! Mp3, visto che lo stesso è distribuito solo via Itunes,
Magnatunes e Amazon in primis.
Vorrei concludere questa mia recensione con un plauso ai tecnici del suono. Avete fatto un bel lavoro non c’è che dire. Gli strumenti mi paiono ben definiti, il suono non affatica ma è cool quanto basta.
Bravi!
Non mi resta che farvi una raccomandazione. Cercate il nome di Ceccarelli su YouTube e ascoltatelo. Ne rimarrete sorpresi e se non amate ascoltare mp3 ma solo musica dal vivo sono sicuro che, quando capiterà, lo andrete ad ascoltare con estremo piacere.
Un grande appunto polemico (ma benevolo) a chi ha prodotto il cd. Pensate a proporre, su una qualsiasi piattaforma la possibilità di ascoltare per intero le tracce di questo album e del successivo, di cui parleremo presto, la musica, quella vera da sola vale più di mille recensioni per promuovere un artista.
E questa musica vale la pena di essere ascoltata!