Fratelli Calafuria “Musica rovinata”, recensione

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Questo è un mese di ritorni.
Un aprile che risveglia passati amori musicali.
Una nuova primavera in cui tornano, tra gli altri, anche i milanesi Fratelli Calafuria, che dopo l’esordio di Senza Titolo – Del fregarsene di tutto e non fregarsene di niente” e lo short Altafedeltàapura, arrivano tra le problematiche di Line up alla pubblicazione di questo ultimissimo Musica Rovinata.

I ragazzi, ora con Gonzo e non più Tato Vastola, spinti da un buon impulso dato dal propedeutico Ep, arrivano a definire un ampliamento di ciò che è stato anticipato da Ilfattodeicidincantati, trait d’union esplicito, intenzionato a maturare ulteriormente il vecchio obiettivo di destabilizzare l’ascoltatore. Ancora una volta il disco si presenta vestito di un ottima verve compositiva, che sin dall’incipit mescola diversificati genere musicali riuscendo ad abbattere le talvolta difficili barriere a compartimenti stagni.

Il disco promosso dalla lunatik e legato alla Massive art records, ospita striature di Noise, Punk, Funk ed alternative, ricettacolo sapiente ed impreziosito da una persistente dose di sarcasmo ed ironia che rende i Fratelli (quasi) unici. Difatti, proprio di dileggio iniziamo a parlare con introduttiva Pezzo giallo, in cui il lungo intro dalle pelli isteriche, definisce un ottimo iper punknoise dalla violenta voracità che, passando attraversa un enclave calmierata, riesplode verso il suo terminare.

I ragazzi divertono divertendosi in brani-manifesto come Fare casino, in cui la band gioca con le parole e con l’elettronica, e se poi meno convincenti appaiono Di testa e Bello, di miglior fattura sembra essere la titletrack, traccia calafuriana dal disturbante rumorismo, fuso ad ironia giocosa, inserita tra una serie graffi creativi che ricordano un crocevia tra Subsonica e i Casino Royale di seconda generazione.

Il disco, forte di un buon lavoro di arrangiamento e regolazioni dei volumi, prosegue con il featuring di Dargen D’Amico, che dona il suo rap a Disco Tropical e con la batteria di Giulio Ragno Favero che, abbandonando momentaneamente il suo Teatro degli Orrori, partecipa ad alcune tracce, come l’ipnotica e (forse eccessivamente) elettronica Pulsantoni. Non mancano poi i robotici sound di Loretta e il velato surfer rock di Torno su, che anticipa la chiusura di un disco come al solito di buon livello e pertanto ideale per una recensione.

TRACKLIST:

“Pezzo giallo”
“Fare casino”
“Musica rovinata”
“Disco tropical”
“Di testa”
“Bello”
“Pulsantoni”
“Torno su”
“Loretta”
“Ilfattodeicdincantati”

Tour

23 aprile 2011 @ GROOVE LIVE MUSIC PUB – Potenza Picena (MC)
29 aprile 2011 @ BLOOM – Mezzago (MI)
30 aprile 2011 @ CIRCOLO DEGLI ARTISTI – Roma
05 maggio 2011 @ LAND OF LIVE – Legnano (MI)
06 maggio 2011 @ VIBRA CLUB – Modena
07 maggio 2011 @ LATTE PIU’ LIVE – Brescia
13 maggio 2011 @ SPAZIO 211 – Torino
20 maggio 2011 @ APARTAMENTO HOFFMAN- Conegliano Veneto (TV)
21 maggio 2011 @ OFFICINA DELLA MUSICA – Lecco