Francesco Garito – Intervista
Francesco Garito: dal nuovo disco il video di “Evisioni”
Un nuovo video ufficiale per questo disco dal titolo “L’Attesa” che ormai ha la sua buona dose di vita alle spalle, vita consumata nel live e in pasto alla critica di settore che lo ha premiato con molta passione devo dire. Parliamo del cantautore toscano Francesco Garito che ha pubblicato questo lavoro di inediti in studio con la RadiciMusic, una produzione decisamente analogica nello spirito e nella tecnica, un suono inseguito e casuale scelto e ripreso in presa diretta con la direzione artistica di Stefano Cantarelli. Sono solo 8 brani di cui due sono musiche inedite scritte su poesie di altri autori come “Giorno d’autunno” di Rilke ed “Evisioni” di Paolo Dattola. Ed eccoci proprio a puntare il dito su quest’ultimo che assieme a “Fahrenheit 451” rappresenta la voce mediatica di lancio di questo lavoro. Due video e due scritture che nella loro interezza probabilmente danno chiara l’idea del mondo cantautorale di Garito che di certo non è all’estetica patinata che punta l’attenzione e gli obiettivi. Interessante anche la sua personale versione de “Il panorama di Betlemme” di De Greogri che il toscano rivisita in una situazione più roots, ferrosa e probabilmente anche riscrivendone le evoluzioni melodiche (se non erro questa versione è in minore a differenza dell’originale). Anche uno struggente dipinto rionale nella bellissima “A’ naca” (dialetto calabrese?) in cui troviamo questo suono ricorsivo che sulle prime mi crea angoscia e sullo svolgimento mi riempie di luce. Punto a capo. Oggi in rete il nuovo video di Francesco Garito e noi ne diamo voce con questa intervista:
Poesia e musica assieme. “Evisioni” è una poesia di Paolo Dattola che hai messo in musica. Chi si è adattato a chi?
La magia delle parole, quando Paolo mi ha letto la poesia nella mia testa suonava la melodia che le stesse avevano dentro, non c’è stato alcun lavoro a tavolino per adattare le parole o la musica, la canzone è sbocciata in maniera naturale.
Il risultato finale, secondo te, valorizza o limita la forza poetica originaria? Oppure in qualche misura siamo di fronte ad un terzo elemento a se stante?
La forza poetica è intatta ma inevitabilmente la canzone ha una sua vita ed un suo percorso differente soprattutto di fruizione e di suggestione.
Che cosa significa per te essere cantautore oggi?
Non credo intanto che oggi possa esistere una funzione sociale del cantautore, le canzoni non incidono sulla società e sulle scelte, non è più come qualche anno fa che le canzoni avevano una valenza educativa o di denuncia, oggi chi ascolta musica cerca lo svago o l’intrattenimento quindi per quanto mi riguarda mi sento come un componente della Carboneria e quei pochi che ascoltano davvero musica sono come una setta segreta.
Un disco come “L’Attesa” di cui abbiamo parlato nell’introduzione di questa intervista, ha avuto la vita che meritava? Io penso che oggi siano davvero rare le opere a vivere di merito… non credi?
Questo è un argomento spinoso. Non credo che il mio disco abbia avuto la vita che meritava ma ha raccolto buoni frutti, forse il massimo che oggi ci si potesse aspettare da un disco del genere, ho un età ed un esperienza per cui le mie ambizioni sono inversamente proporzionate alla mia realizzazione come uomo e come artista. Va bene così ma per rispondere alla tua domanda fino in fondo sono convinto che oggi i contenuti, il valore di un opera e la sua bellezza non hanno il giusto riconoscimento.
E per chiudere: “Evisioni” non è l’unica prova per Francesco Garito quella di dar musica ad una poesia di altri. Di sicuro non è l’unica di questo disco…
La poesia è sempre stata una grande passione, da ragazzo in uno dei miei primi gruppi musicai un testo in inglese di Cesare Pavese. Nel disco ho trovato spazio per una bellissima poesia di Rilke “Giorno d’autunno” che ho musicato insieme al mio caro amico Rocco Sestito venuto a mancare oramai un anno fa, per questo motivo sono molto legato a questo brano ma la forza delle canzoni sta anche in questo, le canzoni smascherano il grande inganno della morte, speriamo che un giorno la gente riscopra questa grande magia.