Eugene Rousseau – Concerto for Alto Saxophone and String, recensione
Il sassofono nell’orchestra.
La professionalità di compositori e solisti specializzati nell’esecuzione del sassofono ha permesso che concerti espressivi e di grande valore artistico entrassero a far parte del repertorio classico. A un passo dalla sua invenzione e grazie all’opera del compositore e teorico alsaziano Georges Kastner (1810-1867), il 1844 è divenuto il simbolo per il debutto del sassofono nel mondo orchestrale: il primo dicembre presso il conservatorio di Parigi con l’oratorio Le Dernier Roi de Juda, infatti, ilsassofono s’inserisce per la prima volta nella compagine orchestrale e ancora oggi, a 170 anni dal nuovo esordio, continua a essere introdotto nelle orchestre sia come strumento accompagnatore sia come solista.
Nonostante lo straordinario debutto e l’interesse suscitato soprattutto dai compositori francesi, il sax dovette affrontare non poche difficoltà per affermarsi in maniera decisiva nel nuovo organico a causa della scarsità d’interpreti specializzati nell’esecuzione dello strumento e per le continue sostituzioni da parte dei direttori d’orchestra in favore di clarinetti, fagotti e violoncelli. Fu grazie al contributo dei virtuosi Cecil Leeson, Marcel Mule, Sigurd Rascher e d’interpreti come Elizabeth Hall che negli anni venti del ‘900 i compositori ripresero la pubblicazione di nuove pagine musicali anche per sassofono e orchestra dando così la possibilità allo strumento di diffondersi ulteriormente nella letteratura classica.
Come il fabbro dotato della massima genialità plasma il metallo per creare nuovi oggetti, così il compositore infonde le proprie idee sul pentagramma per esprimere il massimo dell’intelletto sonoro e il risultato è un’opera d’arte trascendentale scritta unicamente per sassofono. Ecco illustrato il profilo di Pierre Max Dubois (1930-1995) collocato nel poliedrico e vivace contesto francese. Nato a Graulhet nel 1930 e allievo di Darius Milhaud, Pierre Max Dubois è docente di cultura e di analisi musicale presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi dal 1967 al 1995 nonché autore di più di centocinquanta opere musicali per flauto, pianoforte, musica vocale, archi e
sassofono di cui ricordiamo il Concerto for Alto Saxophone and String Orchestra.
Composto nel 1959 e dedicato a Jean Marie Londeix, ciò che emerge dall’ascolto del concerto di Dubois è la musicalità dal carattere lirico ed espressivo: una lunga cadenza iniziale dai toni drammatici esalta le qualità dello strumento e conduce l’ascoltatore all’Allegro, dove la gamma dinamica è contenuta e lo staccato assume un’importanza espressiva considerevole rispetto al legato. Elementi haydniani compaiono nella Sarabanda dall’andamento “lento – nostalgico” lì dove l’accompagnamento orchestrale dall’intensità idilliaca incrocia il virtuosismo del sassofono in una pagina unica ed esclusiva. Il tutto termina nel Rondò, dove in unione al modernismo sonoro compaiono i principi tecnici propri della scrittura musicale per sax e il risultato è il modello artistico indiscutibile di chi ha saputo esprimere il massimo del proprio talento musicale.
Realizzato ad Amburgo nel 1972, il concerto di Pierre Max Dubois è stato registrato nel CD Saxophone Concertos per la Deutsche Grammophon GmbH.
L’eccezionale esecuzione del sassofonista statunitense Eugène Rousseau con la straordinaria collaborazione dell’Orchestre de Chambre Paul Kuentz diretta da Paul Kuentz, da vita a un’opera originale e autentica capace di catturare l’attenzione di musicisti ma anche di semplici appassionati.
Nello stesso CD sono presenti altri tre concerti originali per sassofono e orchestra: Saxophone Concertos, infatti, inizia con il Concertino da camera for Alto Saxophone and 11 Instruments di Jacques Ibert composto nel 1935 e diviso in due movimenti, dove non mancano gli elementi in chiave jazzistica e il virtuosismo eclettico è caratteristico della scrittura iberiana.
Segue il Concerto in E flat for Alto Saxophone and String Orchestra di Alexander Glazunov e dedicato a Sigurd Rascher che, costituito in un unico tempo senza soluzione di continuità, rileva un’impronta essenzialmente romantica. E ancora la Fantasia for Soprano Saxophone, 3 Horns and String Orchestra di H. Villa-Lobos composta nel 1948 a Rio de Janeiro e improntata su elementi tematici propri della musica brasiliana.
Ecco dunque un disco unico e intenso che racchiude i molteplici aspetti della modernità tipici della tradizione musicale per sassofono e orchestra.