EUF “NBPR”, recensione
A ben osservare, il disco degli EUF rappresenta esattamente ciò che solitamente ricerco in un disco: formato digipack, buona opera di work art, sound avvolgente ed emozionale. Così è per questo ottimo disco licenziato da Dischi del Minollo, abile nel dare spazio alla talentuosa band milanese dedita al più classico post rock. L’ensemble, arrivato finalmente ad un debut atteso, definisce sin dalle prime note il proprio stile e vi basterà osservare l’intrigante titolazione NBPR (acronimo de Non Basta Più Rumore) per comprendere la dichiarazione d’intenti ben definita da un post rock composto ad arte, in cui lievi e marginali movimenti noise fungono da pattern per un overlay avvolgente e onirico, proprio come accade in una tra le tracce più interessanti del disco: I Know you want this. La composizione, per certi versi originale, appare in grado di raccontare con chiarezza lo stile e gli obiettivi del talentuoso quintetto, mosso da ritorni Explosion in the sky e Giardini di mirò.
L’alchimia sonora appare sin dal primo ascolto come bilanciata tra rimandi mediterranei (Burn you! Show idiot,Again) ed esternazioni mogwaiane, proprio come accade tra le note di No escape for surrenders, in cui la voce narrante si palesa più una strumentazione aggiunta che non come mezzo narrativo.
Attraverso similitudini GBYSBE si arriva poi al sampler di Rashomon prima e alla naturale conclusione di un disco a mio avviso (quasi) impeccabile, rafforzato dai movimenti conclusivi di New born, costruita attorno a Cristian Sagliacco, buon maestro di cerimonia, pronto ad evolvere e direzionare le sonorità con le proprie bacchette immerse in un ipnotico finale, degno passaggio al servizio di un disco da ascoltare con attenzione e non certo con una distratta superficialità.
Tracklist
- I’m not WW
- I Know You Want This
- Burn You! Slow Idiot, Again
- No Escape for Surrenders
- A New Born