Elisa – Mechanical Dreams
Dice il vocabolario: l’ossimoro è una figura retorica che consiste nell’accostare due termini i quali siano l’uno l’opposto dell’altro; da questa costruzione si possono ricavare bizzarre frasi che però, nel loro contesto, hanno un senso. E’ scontato che tale fenomeno appaia solo in letteratura, ma ieri sera ( 30/09/2008 ), Roma ha potuto assistere alla prova che l’ossimoro può assumere sembianze umane.
La figura in questione si atteggia come una rock star, ma non lo è; non è sexy, ma quando sale sul palco qualsiasi uomo vorrebbe averla accanto; ha le caratteristiche di un’artista maledetta, ma in realtà rappresenta la purezza e la speranza. Inaspettatamente visionaria e estremamente coinvolgente, la pluripremiata Elisa Toffoli ha deliziato il Palalottomatica non con un semplice concerto, ma con uno spettacolo vero e proprio, parto di un sogno che la stessa cantante, durante una pausa tra una canzone e l’altra, ha confessato di avere.
Il nome di questo figlio è: Mechanical Dreams.
Il titolo allude al lavoro del padre ( in merito alle tute da lavoro indossate da tutta la band ) e ai suoni dei cantieri navali che Elisa sente quotidianamente vicino alla sua abitazione in Monfalcone, dove abita; il secondo sostantivo corrisponde alla spiegazione prima enunciata. Lo spettacolo si serve di un palco enorme, sopra il quale vengono svolte varie performance tra il ballo classico, il moderno e l’arte dei mimi, grazie alle coreografie di Luca Tommassini. Non meno importanti sono le esibizioni della squadra italiana di ginnastica artistica, giunta direttamente da Pechino. Per quanto riguarda il resto dello stage, è occupato da due palchi, posti su due piani diversi collegati da una scala. Per non tralasciare nemmeno uno spazio libero,erano presenti anche degli schermi giganti, i quali proiettavano immagini del concerto, del pubblico e contribuivano a creare l’atmosfera giusta.
Lo spettacolo non ha una trama particolare e non era nemmeno previsto, secondo alcune fonti indiscrete, per un probabile tour, ma Elisa, viva del voler rendere realtà un desiderio, ha voluto regalare ai suoi fans tre date: Verona ( Arena Di Verona – 20 Settembre ), Roma ( Palalottomatica – 30 Settembre ) e Milano ( Datchforum – 7 Ottobre ). Terminate queste ultime, tornerà ad esibirsi in locali più intimi, presentando i “soliti” spettacoli live.
“Mechanical Dreams” si prefigura come un “Concerto Greatest Hits”, ma, in aggiunta rispetto ai concerti precedenti, porta con se un repertorio di cinque cover: “Mad World” ( Tears For Fears ), “Wuthering Heights” ( Kate Bush ), “What’s Up” ( 4 Blondes; canzone preferita della cantautrice italiana ) e “Calling You” ( Jevetta Steel ). Gran parte di questi sono stati eccellentemente eseguiti con altrettante esibizioni, accompagante dalla straordinaria voce candida di Elisa. Alcuni brani del suo repertorio sono stati appena accarezzati ( “Labyrinth” ), altri “ripescati” dai primi cd ( Sleeping In Your Hand ), altri completamente dimenticati ( “Swan” ) e altri usati troppo presto ( “Eppure Sentire – Un Senso Di Te” ). In più, vista la passione di Elisa per Jim Morrison, sono state registrate delle Video Poesie. “The Severed Garden” e “Awake”.
Per ulteriori Informazioni, ecco la scaletta:
01. Stay (Bluff introduttivo)
02. Dream a little dream of me
03. Together
04. Sleeping
05. Eppure sentire
06. Heaven Out Of Hell
07. Qualcosa che non c’è
08. Rock your soul
09. It is what it is
10. Intro tic tac loopmachine + Tic Tac
11. Mechanical Groove
12. Mad world
13. Wuthering heights
14. Meedley rock:
a. Rainbow
b. Mister want
c. Fever
d. Labyrinth
e. Bitter words
f. Shadow zone
g. Cure me
– Video Poesia “Severed Garden” (J. Morrison)
15. What’s up
16. Broken
– Video Poesia “Awake” (J. Morrison)
17. Dancing
18. Gymnasium
19. Calling you
20. Almeno tu
21. Una poesia anche per te
22. The waves – Presentazione della band e degli artisti
23. Luce
– Video con sirena
24. Stay
25. Gli ostacoli del cuore
Una piccola nota di merito va alla parte iniziale di “Is This What It Is”, in cui c’era un ballerino che facendo finta di correre rompeva i muri delle paure umane, ovvero delle tavole di compensato con sopra scritte le parti “nere” dell’esistenza.
Lo spettacolo è stato introdotto da una breve esibizione di Max Bonanno, il quale si è dimostrato un cantante piuttosto banale, ma niente è impossibile nella vita. Questa affermazione viene confermata dal fatto che all’inizio della canzone “Together”, dei fans ( infiltrati tra i ballerini ) sono riusciti a salire sul palco e ad abbracciare la loro beniamina, la quale, però, non si è scomposta minimamente. Altra peculiarità è stata che i ballerini, come la squadra di ginnastica artistica, non sempre hanno fatto i passi giusti ( su dieci esibizioni, ci sono state almeno quattro cadute ), ma si può attribuire il fatto alla troppa cera passata sul pavimento del palcoscenico.
“Mechanical Dreams” è stato qualcosa d’irripetibile che non solo conferma, ancora una volta, quella che può essere la grandezza di una donna nell’ambito della musica, ma anche di quella che può essere la potenza di un sogno. Tutto ciò, chiaramente, non sarebbe stato possibile senza il contributo di Elisa, la quale, se avesse scelto di fare altre date, avrebbe potuto stupire il mondo. Grazie a Dio, possiamo esser fieri che un buon nome come il suo porti alto, anche fuori dall’Europa, la fama della musica italiana.