Disease Illusion “After the storm”,recensione
“We are witness, we are sorry, we are victims, we are free.”
Sincrasi geografica di Bologna e Copenaghen, i Disease Illusion arrivano a noi cavalcando un armonico è melodico Death Metal in cui si incontrano cupa negatività, epic sound e distopia, qui al servizio di una buona struttura narrativa e di sonorità pulite.
L’LP, promosso da Buil2kill, va a misurarsi con una rinnovata line-up, spinta da un sound fedele all’opera precedente, ricca di influssi nordici e reminiscenze Dark tranquillity. La tracklist proposta da questa nuova release offre, infatti, sin dal primo ascolto un chiaro sguardo verso arrangiamenti curati e complessi che trovano il proprio mood espressivo in brani Come No Hero, in cui la marcata grana espositiva va a fondersi con blandi elementi core, offrendo uno sguardo differenziato rispetto alla dilatazione di Ain’t it worthless, ben definita dai toni strutturali di una linea vocale ottimamente abbarbicata alla limpidezza di Sara Pistone.
Se poi con la bass line inserita in maniera impeccabile nella strutturazione dei brani ci si rende conto del territorio che stiamo visitando, è con We are Storm che la band raggiunge i reali vertici emozionali, proprio grazie alla melanconia nereggiante spezzata da cambi stilistici in cui Joy Lazari mostra un ampio spettro cromatico, in grado di restituire una credibile mescolanza di intuizioni.
A dare chiusura al breve ma definito disco sono le impronte di The Grazer, che va a confermare i confini di un disco in cui non troverete né estremismi né nulla di particolarmente germinale, ma che vi mostrerà uno dei pochi portali italiani in grado di condurre pregi e difetti di un genere metal troppo spesso criticato dai turisti del metal.
TRACKLIST
For Hell Is Empty
Through The Fence
Red Wine Stained Cheek
No Hero
Ain’t It Worthless
We Are Storm
The Grazer
New Order