Daniele Mammarella “Past, present and let’s hope”, recensione
Un veloce passeggio blues ci invita a giocare con le note della chitarra e in soli 110 secondi avrete idea di chi sia Daniele Mammarella: un abile bluesman pescarese, valente nel raccontare storie wordless attraverso il solo uso di una sei corde, accarezzate con tecnica e idee finger style.
Così è in Donkey’s life e soprattutto in Brisk up, a mio avviso annoverabile tra le tracce meglio riuscite. Infatti, le striature folk country-blue grass sembrano giocare in maniera silente a favore di un brano in cui il fil rouge muta forma e direzione, portandoci alla melanconia osservativa di un “destino” pronto a citare il più introspettivo Clapton, per poi virare su una fantastica citazione filmica: Dune Buggy/Grau Grau. Le tracce, composte al tempo da Guido e Maurizio De Angelis per il mitologici film Altrimenti ci arrabbiamo e Io sto con gli ippopotami, sono qui rivisitate in chiave libera e rispettosa dal musicista abruzzese.
I brani, piacevolmente sintetici, raccontano in pillole narrative il percorso dell’autore, pronto a ritrovare rurali sensazioni folk (Crazy mind) mescolate ad osservativi e desertici passaggi impolverati (Beyond), in cui sentori Beatles giocano con inquadrature regolari ma creative. Il debut, promosso da Music force, si attorciglia poi tra gli spartiti fiabeschi di Wild e sulle metriche funky blues della titletrack, in cui l’autore mostra un reale apice compositivo, disegnato tra toniche, agilità free e virtuosismi.
Insomma… un album da ascoltare e riascoltare ( come sto facendo io…)
Unico (doppio) consiglio che mi sento di dover palesare: ricercare un nom de plume e un visagista per cover art più convincente.
Tracklist
1 Danny’s Blues
2 Donkey’s Life
3 Brisk Up
4 Destiny
5 Dune Buggy / Grau Grau
6 Crazy Mind
7 Beyond
8 Wild
9 Past, Present And Let’s Hope
10 Dry Road