Daniele Brusaschetto
Daniele Brusaschetto, musicista torinese di ampio respiro, rappresenta ad oggi un interessante stella dell’underground italiano, posta tra sperimentazione e cantautorato. Una mistura acquisita grazie alle estemporanee esperienze nei territori Noise, sicked jazz, industrial e avantgarde.
Infatti l’ascolto del suo ottavo album Fragranze Silenzio, raccoglie i frutti del recente passato tra le parole dissipate all’interno di quel pensoso spazio naturale, immortalato dall’ottima work art pittorica di M.S.Lina.
Il full lenght uscito per Bosco rec/Bar la Muerte/Sincope/Chew-z offre all’elitario orecchio dell’ascoltatore otto tracce in cui l’autore riesce poeticamente a scomporre la propria realtà, vissuta in una sorta di eliocentrismo cantautorale, dentro al quale riescono a convivere De Andrè, Battiato, CCCp e Einsturzende, in una combinazione di metal, folk, industrial rock e minimalismo.
L’apertura del digipack è data da La Bambina Intermittente , tramite la quale l’ascoltatore viene invitato nell’antro di un bosco nordico, vestito di pacata desolazione e solitudine. L’apparente calma mattutina è devastata dal suono profondo e cupo delle note basse e da una vocalità sofferente e straziante, che dona al brano una fattezza inquieta, deflagrata nell’illusione di serenità minimalistica. I termini ipnotici della parte ritmica acuiscono l’angoscia descrittiva, poi mitigata da un soft rumosritico al servizio completo della voce, assestata tra echi molto soffici e invisibili. L’effetto voice appare come un anfrattuoso ed umido distaccato dalla realtà, metafora del platoniano mito della caverna.
Usciti alla luce del sole, ecco presentarsi un insolito utilizzo rumoristico al servizio della partitura, sviluppata attorno ad ritmica non completamente libera di divagare nel territorio free. La voce è liberata da filtraggi, rimanendo all’interno di un’aura di depressiva cupezza, sino ad un iper fugace liberazione di intenti che si delineano con Clouds in cui la voce di Bosco sembra a tratti ricordare quella di Brian Warner.
Il disco offre poi accenni tipicamente industriali, talvolta degeneranti verso un futurismo robotico, per un approccio critico volto ad un tecnologico futuro da 1984, fortificato da un intratesto alquanto cupo, vicino alla filosofia del “no future” .
Lentezza e freddezza completano poi le sensazioni sussurrate dalle parole, che tra jazz ed imprò
Sfiorano il bianco silenzio, per poi dipingersi di pece per la chiusura di Fragranze Silenzio
, in cui la chitarra diluita finisce per imparentarsi alle tipiche espressioni del depressive black metal.
Un disco che ha l’intento di chiamare a sé l’ascoltatore, per chiuderlo all’interno della sua foresta e per poi disorientarlo con sensazionale abilità artisctica.
Tracklist
La Bambina Intermittente
Ali Di Mosca
Clouds
Raccontamelo Come Fosse Una Favola
Il Sole Domani
Fiori Finti
Cauterization
Fragranze Silenzio