Cristiana Boido “Fenomenologia di Manuel Agnelli. Social e narrazione mitica ai tempi di X Factor.”
“Sarebbe come se uno dei migliori chef andasse a lavorare nella cucina del McDonald’s per portare nuova qualità…
Tra le fitte trame dell’editoria indipendente, a pochi passi dal lungomare di Viareggio, sorge la sede di Dissensi Edizioni, mente armata della resilienza editoriale. Un’editoria che anela a generare nuove realtà conoscitive per sconfiggere materialismo e derive culturali. Proprio da qui parte l’editore toscano, mostrandosi come laboratorio culturale in grado di impegnarsi in maniera alternativa. Quella “alter natività” di cui ha spesso disquisito Manuel Agnelli, protagonista di questo nuovo volume a lui dedicato: Fenomenologia di Manuel agnelli. Social e narrazione mitica ai tempi di X Factor.
Il libro, curato dalla copywriter (ma anche editor e redattrice) Cristiana Boido, ripercorre gli ultimi anni del frontman degli Afterhours in un percorso cronologicamente breve, ma ricco di significativi dettagli figli di un tempo dominato (o se preferite fagocitato) da reality e talent.
L’autrice, partendo dall’intento di racchiudere nelle sue circa 150 pagine l’essenza del mondo attorno ad Agnelli, cerca di svelare la forza mitopoietica del personaggio più discusso degli ultimi tempi (televisivi). L’opera breve, scritta in maniera ricercata e forbita, riesce ad arrivare al lettore attraverso una mediazione necessaria tra citazioni popular e rimandi socio-antropologici, immersi in un tempo calcolato, durante il quale appare necessario cavalcare uno tsunami social-mediatico per poi rischiare di sparire, ripartire o conquistare. Un terreno fragile in cui si dà voce a haters, followers e tuttologi da tastiera, pronti a narrare non tanto i fatti, quanto il proprio ego.
L’autrice, ripercorrendo la nascita del nuovo mito (nuovo solo per alcuni … beninteso!) cerca di analizzare le cause, le conseguenze e le influenze di una decisione inattesa, descritta con accortezza e lucidità attraverso rimandi filmici, voci, pensieri e opinioni, giungendo a citare in maniera mai forzata nomi arditi come Propp, Dal lago ed Eco, scomodati nel nome di uno straordinario trickster, protagonista di una visione modernizzata di quei miti di passaggio narrati da Van Gennep.
Insomma, un rumore sorprendente, (forse) pari a quello che è accaduto in Polonia con Nergal a The Voice o Johnny Rotten all’Isola dei famosi (?).