Cosa succederà alla ragazza – Lucio Battisti
Cosa succederà alla ragazza – Lucio Battisti recensione.
CSAR è il penultimo disco “bianco” di Lucio Battisti, inciso nel 1992 per la Aquilone Edizioni Musicali (Columbia – Sony Music), e si presenta con la solita livrea assolutamente asettica, copertina bianca con titolo in nero.
È un lavoro molto ritmato, con tempi incalzanti ed alcune atmosfere che col senno di poi avremmo potuto definire “trip” ante-litteram, a dimostrazione di quanto ho sempre sostenuto, e cioè che il Battisti del periodo “bianco” stava in realtà anticipando i tempi, inventando atmosfere musicali nuove ed insolite.
Per questa ragione, la stragrande maggioranza dei critici musicali italiani, evidentemente un tantinello ottusi, non è stata in grado di recepire il messaggio ed hanno sentenziato che Battisti aveva ormai perso la vena e la capacità di comporre belle canzoni, solo perché non aveva più composto un’altra “Fiori rosa, fiori di pesco”.
Ed invece basta ascoltare gli 8 capolavori che compongono CSAR per rendersi conto che la genialità compositiva di Battisti non era affatto diminuita, anzi semmai aumentata.
Come definire altrimenti la perla La metro eccetera? Consiglio caldamente un ascolto attento, possibilmente con una buona cuffia, per penetrare l’intricatissima struttura ritmica e melodica che sostiene questo brano. Cerebrale ma anche godibilissima ad un primo ascolto disattento, La metro eccetera è poi un piccolo capolavoro di Pasquale Panella, che racconta col suo solito inimitabile stile uno scenario di realtà urbana apparentemente banale ma che tutti noi inconsciamente abbiamo vissuto durante un viaggio in metropolitana. Cito una piccola perla di Panella, tra le tante che meriterebbero di essere citate:
In un soffio di porta
fa l’ingresso
la bella incatenata a testa alta
invece i viaggiatori sono entrati
col capo chino e l’umiltà dei frati
bella incatenata dai suoi stessi ormeggi
la cinghia della borsa
e stringhe mosce e fascie di camoscio e stratagemmi
dei morbidi tormenti d’organzino
Meno di 10 righe per una descrizione molto più che cinematografica, un piccolo capolavoro di suoni ad incastro, rime, assonanze…
Impossibile citare la bellezza intrigante di tutti i testi di CSAR, segnalo solo che in questo lavoro Panella ha focalizzato ancor più che nei precedenti albums la sua attenzione verso paesaggi urbani e squarci di vita metropolitana, forse per venire maggiormente incontro alla stringente richiesta di Battisti di non cantare l’amore, sebbene Però il rinoceronte lasci trasparire la voglia del poeta di tornare a cantare le emozioni del cuore:
…l’amore è un gesto pazzo come rompere
una noce con il mento sopra al cuore
e si dovrebbe vivere lontani per essere creduti se si dice…
Musicalmente, dicevo, c’è un po’ di tutto, dal trip-hop di Ecco i negozi e Però il rinoceronte, al rap di Cosa farà di nuovo fino al funky de I sacchi della posta con tanto di chitarrina alle Nile Rodgers.
Ancora una volta, evito una classifica dei brani più significativi.
Sono 8, cioè tutti. CSAR è perfetto così, non c’è niente che manca e nulla di troppo.
Un vero caleidoscopio di ritmi, questo è in sostanza CSAR, forse uno dei dischi “bianchi” passati – ingiustamente – più inosservati, a parte La metro eccetera che a suo tempo fu abbastanza programmata in radio.
È il preludio a Hegel, ultimo album della saga del “bianco” con parole di Panella (dopo abbandonò la collaborazione) ed ultimo testimone del grande artista prematuramente scomparso.
CSAR contiene 8 canzoni:
- Cosa succederà alla ragazza
- Tutte le pompe
- Ecco i negozi
- La metro eccetera
- I sacchi della posta
- Però il rinoceronte
- Così gli dei sarebbero
- Cosa farà di nuovo
La monografia L’ultimo Battisti è composta dei seguenti articoli: