Bologna Violenta
Sotto l’ala di Bar La Muerte ritroviamo un particolare progetto di Nicola Manzan, alias Bologna Violenta, che, come si legge sulla cover art, è lieta di presentare il “Nuovissimo mondo”, dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano.
L’artista trevigiano, con il suo ultimo full lenght, porta una particolare freschezza compositiva, che ritrova classicismi musicali , ben amalgamanti all’extreme music inglese anni ’80. Il disco ha in sé qualcosa di cinematografico, sviluppato attraverso medio-brevi scene di una sceneggiatura “libera da sacramenti religiosi e da ideologie politiche”, ma sociologicamente attenta al triste e complesso mondo moderno.
Il racconto sembra avere come sfondo iniziale, quello dei polizieschi anni settanta, translati sulla modernità del nuovo secolo, e dalla crudezza dei Shockumentaries, attraverso un ensemble piuttosto diversificato dal punto di vista musicale. Si passa dal dolce cantautorato narrativo, ai riff heavy metal, come accade nella titletrack, sino a giungere al sound seventies che apre “Trapianti giapponesi”, nella sua ossatura tribal, armonicizza da uscite, stoppate e rientri.
Il songwriting richiama l’esplicita arte dei primi Carcass e dei General Surgery, senza travalicare però il limite gore. Il richiamo al mondo estremo si rivitalizza poi grazie alle trovate grind di “Un virus terrificante “ e “Le regine delle riviste porno”, che sembrano estratte da “Scum” . Non mancano poi semplici sviluppi beat mescolati a auree space come in “Mondo Militia”, oppure cenni di techno trance di “La mattanza”.
Insomma un disco che sembra vivere di luce propria, genuino e naturale nel suo svolgersi, un lavoro che traduce le molte idee in sonorità ed impianti lessicali di un attento sviluppo.
L’iter artistico di Nicola si chiudere con la punta di diamante “Pistola e dare ordini” e “L’uomo:ultimo atto”, conclusivo capitolo finale che con i suoi stop and reprime, fornisce falsi finali adatti ad un’apertura verso un ignoto ricco di idee ed ideali.
Intervista Bologna Violenta
Nicola Buongiorno, benvenuto sulle pagine di Music on tnt. Partiamo con questa breve intervista dalla genesi relativa al monick da te scelto. Perché Bologna Violenta?
Vivevo a Bologna da un paio d’anni, e in quel periodo ho visto sgretolarsi gran parte dei sogni che avevo. Quindi ho deciso di mettermi a registrare qualcosa da solo, volevo da anni fare un disco grind, quindi ho colto la palla al balzo e ho cominciato a registrare quello che poi è diventato il primo cd. Da tempo avevo anche intenzione di omaggiare il cinema italiano dei tempi andati, quindi mi è venuta l’idea del doppio omaggio, alla città opulenta e dotta che mi stava divorando e ai film italiani di genere che ho sempre amato.
Rispetto al numero piuttosto vasto di collaborazioni del tuo passato cosa è cambiato con Bologna Violenta? Quali sono le difficoltà e quali i vantaggi di un progetto come questo?
La grossa differenza tra una band normale e BOLOGNA VIOLENTA sta nel fatto che in questo progetto, essendo una one-man-band, ho sempre fatto tutto da solo e tutte le responsabilità sono mie. Solo in occasione dell’uscita de Il Nuovissimo Mondo mi sono affidato a terzi per la promozione, il booking e cose così, ma tendenzialmente parte tutto da me. I vantaggi sono relativi al fatto che decido io le sorti del progetto, coi miei tempi, i miei gusti. Gli svantaggi sono effettivamente pochi, potrei dire che viaggio molto da solo, ma non so se sia davvero uno svantaggio.
Il “Dramma in XXIII atti” sorge sulle ceneri di una società devastata…oltre alla realtà che ci circonda quali sono le tue fonti di ispirazioni letterarie e cinematografiche?
Direi che le ispirazioni sono più che altro cinematografiche. Infatti il primo album era dedicato ai polizieschi, mentre questo secondo disco pesca a piene mani dall’immaginario dei mondo-movie. Da anni sono un appassionato del genere mondo, adoro questi documentari così estremi (non a caso c’è chi li chiama shockumentaries) e mi piaceva l’idea di fare un disco che potesse riportare alla mente le immagini shockanti e le situazioni imbarazzanti contenute in quei film.
Leggo molto, ma non saprei quanto questo influisca sulla mia musica.
Ascoltando il disco, come detto nella recensione ritrovo che ci sia un debito verso il grindcore inglese…non solo per la durata delle tracce ma anche per il valore di provocazione sociale e per alcune scelte stilistiche. Quanta verità c’è in questa affermazione? Da dove arriva Manzan musicalmente?
Devo dire che la tua affermazione è decisamente corretta. Mi piacciono molto il grind inglese dei primi anni, quindi Carcass, Napalm Death e affini. Allo stesso tempo però ho sempre amato l’HC italiano degli anni 80. Ed entrambi per la provocazione sociale, la denuncia, ma soprattutto per lo stile così devastante e crudo.
Da dove arriva musicalmente Nicola Manzan? E’ una storia molto lunga, potrei dirti che nasco violinista, quindi fin dall’infanzia ho studiato, suonato e ascoltato musica classica. Però quando ho cominciato ad essere un po’ più grandicello ho scoperto questi dischi così veri, magari confezionati in casa, con dentro una passione travolgente. Ovviamente appena ne ho avuto la possibilità ho cominciato a suonare con vari gruppi che hanno sicuramente influenzato i miei ascolti ed il mio stile. Sono stato in studio e in tour con molte band, ho suonato musica classica, grindcore, hardcore, country, pop, noise, rock, e ho sempre cercato di trovarci qualcosa che mi piacesse, in modo da allargare i miei gusti e le mie ispirazioni.
Da dove arriva l’esigenza di mescolare così tanti diversificati tipi di generi?
Come già ho risposto alla precedente domanda, il fatto di suonare e aver suonato così tanti generi di musica mi ha portato a mettere insieme un po’ tutte le mie esperienze, di coniugarle in un unico progetto che mi rappresenti al 100%.
Il Nuovissimo Mondo da questo punto di vista è molto completo, ci sono tutti gli strumenti che so suonare, c’è il grind e c’è la classica. Il primo album era un’unica sassata nelle orecchie, uno stile unico per tutto il disco, ma per questo disco avevo voglia di fare qualcosa di più vicino a quello che vivo quotidianamente in studio o sui palchi.
Quanto è importante l’impatto sonoro per il tuo songwriting?
Direi che è importantissimo. Gran parte della scrittura dei pezzi si basa sull’impatto sonoro. Partendo dalla sezione ritmica, il pezzo deve già essere devastante, senza fronzoli o trucchetti da studio. Poi, sai, ci sono pezzi come Blue Song che si basano più sul lato “melodico” della faccenda.
Escludento il target per cui il disco è stato concepito, chi potrebbe essere conquistato dal tuo lavoro?
A dire la verità il disco non è stato concepito per un determinato target. Ho fatto tutto ciò che volevo a mio gusto, senza pensare a chi potrebbe ascoltare il mio album. Ai miei concerti ci sono fan dei Baustelle e dei Cannibal Corpse, gente che fa musica elettronica o sperimentale. Forse il disco è così estremo che va a “toccare” una buona parte di pubblico. E ovviamente per me questa è un’enorme soddisfazione!
Come è nato l’incontro con Bruno Dorella di Bar La Muerte?
Ho conosciuto Bruno ad un concerto degli Ovo parecchi anni fa qui a Bologna. Lo conoscevo di fama e per la sua etichetta, Bar La muerte, appunto. Gli ho lasciato qualche lavoro che avevo fatto, quindi il primo album di BOLOGNA VIOLENTA e altre cose diverse. Da lì abbiamo cominciato a scriverci e vederci in giro, fino alla mia partecipazione nell’ultimo disco di Ronin (uno dei suoi vari gruppi) e alla pubblicazione del mio album.
Devo dire che per me è un grande onore far parte della famiglia Bar La Muerte, Bruno è un gran lavoratore, ma soprattutto è onesto e molto coraggioso. Qualità rare di questi tempi.
“nessuna politica, nessuna religione, bervismo per più” se dovessi spiegare?
Il tutto nasce principalmente dal fatto che nei mondo movies si cercava di dare una visione obiettiva della realtà, al di là di schemi mentali e culture. Quello che però balza subito all’occhio è che questo sguardo super partes era comunque filtrato dall’occhio civilissimo di noi occidentali, dando così un’immagine del mondo per niente obiettiva, anzi, in taluni casi assolutamente di parte, con risvolti spesso imbarazzanti.
A mio modo ho cercato di dare una visione obiettiva del mondo che ci circonda, partendo dal presupposto che non sono battezzato e non faccio parte di nessuna organizzazione politica.
Il Bervismo è un nuovo modo di vedere la vita, in positivo e in negativo, ma più in positivo. Potrebbe essere considerato un semplice esperimento sociale, ma trovo più interessante considerarlo come una nuovo modo di affrontare il mondo che ci circonda.
LIVE
28 feb 2010 21.30
Oggi é solo salsa piccante – Critical Book and Wine c/o TPO Bologna,
3 mar 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Circolo degli artisti Roma,
5 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – Mercati generali Catania,
6 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – I Candelai Palermo,
10 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Ronin @ Circolo degli Artisti Roma,
12 mar 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Hiroshima Mon Amour Torino,
13 mar 2010 21.30
BOLOGNA VIOLENTA vs. Teatro Degli Orrori @ Estragon Bologna,
17 mar 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Wake Up! Pescara,
18 mar 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Teatro Koreja Lecce,
19 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – H25 (ex Zenzero) Bari,
20 mar 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Extra Recanati, Macerata
26 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – Onirica Parma,
27 mar 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA Vs. Il Teatro Degli Orrori – Deposito Giordani
Pordenone,
2 apr 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA – Circolo Caracol Pisa,
3 apr 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA – Milk Club Genova,
9 apr 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Viper Firenze,
16 apr 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Soundspring Festival San Sperate, Cagliari
17 apr 2010 21.30
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – Anfiteatro Ferroviario Sassari,
23 apr 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Live Club Trezzo d’Adda, Milano
24 apr 2010 22.00
BOLOGNA VIOLENTA vs. Il Teatro Degli Orrori – Karemaski Arezzo,
25 apr 2010 21.00
Il Teatro Degli Orrori – Materiali Resistenti Fossoli, Modena
30 apr 2010 22.00
Il Teatro Degli Orrori – Baraonda Discobar Cinquale, Massa Carrara