Bollani De Holanda – O que sera, recensione
Mi capita ancora, fortunatamente, di rimanere estasiato durante l’ascolto di un disco. Purtroppo, ultimamente, mi capita davvero troppo di rado, ma quando accade è tutto un rifiorire di sensazioni, gioia, stupore, appagamento.
Ebbene è quello che mi è accaduto ascoltando questo cd.
E’ il primo disco di Bollani che ascolto in vita mia, e mi sono deciso di ascoltare qualcosa di questo bravissimo artista dopo aver visto le puntate della sua trasmissione “sostiene Bollani” andata in onda, ma guarda un po’ il caso, su rai 3.
Estasiato, è così che mi ha fatto rimanere questo disco.
Il motivo?
E’ semplicemente un disco bellissimo, travolgente, suonato con passione e ironia. Ho scoperto un pianista la cui bravura mi ha subito fatto ricordare Jarrett, tanto per restare tra i contemporanei, ma qui, consentitemi è tutta un’altra musica.
Bollani si da al pubblico come Jarrett non ha, credo, fatto mai. C’è empatia, c’è trasporto, c’è voglia di suonare e di impegnarsi per dare il massimo, ma divertendosi e divertendo, giocando con il pubblico.
Trasmettendo amore, passione e rispetto per il proprio “lavoro” e per il pubblico.
De Hollanda, mi accorgo solo ora di non averlo ancora nominato è un mandolinista o bandolinista, lo strumento che usa in questo cd infatti ha 10 corde contro le tradizionali 4 del mandolino classico napoletano. Il risultato, grazie anche ad una cassa armonica che, dalle foto mi pare più grande e piatta sul retro, è quello di uno strumento che ha un suono più corposo, potente, con sfumature meno limitate toccando delle tonalità proibite al mandolino tradizionale.
Un duo del genere, pianoforte/mandolino, non mi era mai capitato di ascoltarlo, e nemmeno mi era capitato di ascoltare due virtuosi di tal genere duettare assieme in modo così armonico, come fossero una cosa sola.
Guardate questo video per capire di cosa sto parlando. Purtroppo non ho abbastanza aggettivi per descrivere quello che ascolterete durante l’interpretazione di O que serà e mi spiace che non ci sia il duetto su youtube da linkarvi perché potrei sembrare imbarazzante, usare iperboli e, magari, risultare poco credibile.
Le note non sono buttate lì a caso sono soppesate, non c’è voglia di stupire, ma di suonare. Ogni armonica, ogni pausa, ogni riverbero o vibrato dei due strumenti infatti, sono un pezzo unico, senza il quale tutto il resto non avrebbe senso.
In conclusione quindi, se amate la musica, di qualunque genere essa sia, a maggior regione se amate le sonorità del sud America, fatevi un regalo e ascoltate questo cd e vi assicuro non vi pentirete delle ore che, successivamente al primo ascolto, sottrarrete alle cose quotidiane per riascoltarlo.
Un sentito ringraziamento infine al duo Bollani/De Holanda per averci regalato questa perla di rara bellezza.