Beethoven – The Symphonies, Riccardo Chailly. Recensione.
Con questa integrale Chailly e l’orchestra della Gewandhaus di Lipsia entrano nel novero dei protagonisti della “riscoperta” dell’interpretazione beethoveniana, che un attento e prolungato studio filologico ha liberato dalle influenze tardo-romantiche introdotte da molti illustrissimi predecessori (Furtwängler o Walter, per fare qualche esempio).
Il cofanetto contiene le 9 sinfonie e 8 fra le più note overture del genio di Bonn.
La caratteristica più conosciuta di questa incisione è l’uso dei tempi metronomici indicati dall’autore, che sono molto più veloci rispetto alle esecuzioni più famose. Tuttavia, a mio parere, ciò che rende davvero apprezzabile questa edizione è il recupero del meraviglioso equilibrio sonoro fra archi e fiati che si era andato perdendo a favore di una predominanza degli archi durante il romanticismo. Il suono risulta arioso e dotato di grande trasparenza, in questo differenziandosi dalle sonorità più “spesse” che caratterizzano le grandi formazioni orchestrali della seconda metà dell’800 piuttosto che quelle più ridotte del classicismo viennese.
In tempi più o meno recenti altri grandi direttori hanno abbracciato questa visione interpretativa, a cominciare da Abbado, Harnoncourt e Gardiner solo per citarne alcuni.
Per chi è abituato alle celebri esecuzioni del passato (Bernstein, Karajan, Masur…) i tempi adottati in questa edizione saranno un vero shock. Tuttavia essi donano alla musica una grande energia pur mantenendo una mirabile chiarezza di fraseggio ed una notevole delicatezza nei momenti più intimistici. Di contro, nei passaggi più monumentali, la velocità impressa alla musica riduce un po’ la maestosità a cui siamo abituati trasformandola in un energico parossismo drammatico.
Un punto di vista interpretativo che vale sicuramente la pena di ascoltare, anche per rendersi conto della differenza con le incisioni di tradizione a cui tutti noi, bene o male, siamo abituati.
Chailly e la Gewandhausorchester hanno riscosso un enorme successo nelle esecuzioni pubbliche di questa integrale beethoveniana, sia a Lipsia che in una successiva tournée europea.
Il cofanetto è addirittura entrato nella classifica top ten assieme ai più venduti dischi di musica pop.
La qualità tecnica della registrazione è molto alta, con buon equilibrio timbrico, nitidezza e dinamica davvero notevole. L’unico difetto (almeno nella mia copia) è un fischio all’inizio del quarto movimento della Nona sinfonia durante il recitativo dei violoncelli, dal minuto 0:39 a 0:50 della traccia n.6.
Completa il cofanetto un libretto in svariate lingue (italiano compreso) che illustra brevemente la genesi delle incisioni ed introduce le singole sinfonie ed overture.