Basements “Brucio Spento”, recensione

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Arrivano dalle onde adriatiche, forti di una convinzione espressiva degna di chi merita di prendere il volo, anche grazie alle rosse ali dell’Alka Records.
Un nuovo extended played sepolto nelle note rock dell’underground più puro. Una band viva e vivace che, a distanza di un anno dal proprio esordio, si “specchia” nella volontà di comunicare in maniera più diretta, attraverso la scelta ponderata di arrivare al proprio sotto palco mediante la lingua madre. Così abbandonato l’anglofilia iniziale la band ha deciso di dare il via ai propri fuochi d’artificio.

L’Ep si presenta come una sorta di caleidoscopio di emozioni, pronto ad attraversare l’inclinazione dei brani, per portare (con abilità) note intense e tirate. Linee ponderate che lasciano spazi alla scena ottimamente gestita dal frontman, la cui vocalità convince maggiormente su le tonalità più aggressive e ruvide. Un particolare stile vocale che giunge ai limiti dei Malfunk, anche grazie al trasporto rock stimolato da attracchi diversificati. A questo tipo di impatto si unisce un accorto songwriting che, come l’impianto sonoro, sembra nascondere un’enorme potenzialità.

Esempi cardine sono proprio l’introduttiva Fuoco D’Artificio e la tirata Istriona, i cui passaggi nwobhm si rinverdiscono attorno a back voice e reminiscenze Timoria anni’90. Improvvisi cambi direzionali e avvolgenti giochi di stop and go (che forse avrebbero meritato migliori effetti in overlay) aprono a voci filtrate poste verso gli orizzonti visionari di Karmikal (Al Di La Del Sole). Il testo surreale, introdotto dal veloce bacchettio che delimita la partitura, si palesa come enclave efficace, intercalata tra sentori Marco Cocci ed un atteso incedere rabbioso ed espressivo della batteria, che regala un ‘emozione intensa sino ai suoi falsi finali.

A chiudere il disco è infine La Fine Di Niente, ineccepibile narrativa, soffusa ed osservativa, attraverso la quale emerge una sorta di racconto sonoro, pronto a diluirsi in piccoli passaggi le sensazioni avvolgenti.

Dunque un rock solo apparentemente di facile consumo, grazie ad una struttura arrangiata con dovizia, che non offre nulla di germinale o estremamente originale, ma racconta attraverso uno sguardo nuovo il rock (insolito).

Tracklist

Fuoco D’Artificio
Istriona
Karmikal (Al Di La Del Sole)
La Fine Di Niente