Anonymous Shapes – Under this red light – recensione a cura di Ross Maya

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Se “Mind the gap” è stata la loro finestra sul mondo musicale, “Under this red light” è un satellite che cerca di rimanerci più a lungo possibile.

Gli Anonymous Shapes sono quattro ragazzi palermitani amanti degli Oasis e del britpop in genere, come tanti, pieni di sogni nel cassetto e un talento da voler sfruttare.
Il loro primo Ep, appunto “Mind the gap”, era composto da tre brani influenzati non solo dal rock britannico (Snob girl e Suspended) ma anche dai ritmi funk d’oltreoceano, in stile californiano, (Trip – Jet Lag) che però spezzavano il filo logico di un demo che risultava comunque interessantissimo.

“Under this red light” è più maturo, più sentito, più britpop, genere per me assai più congeniale al quartetto siciliano, bravissimo nell’armonizzazione di ogni singolo brano e nella scelta di testi interessanti e ovviamente in lingua inglese.

“Sometimes it could be called love” fa da apripista catapultandoci immediatamente nell’atmosfera dark che la fa da padrona in tutto l’Ep.
“Winter sun” ci rallegra con un riff decisamente più rock e un ritornello sicuramente più radiofonico. Ballabile.

Per ultimo ma non ultimo, il brano che dà il nome all’Ep “Under this red light”. Brano curato e molto introspettivo, stilisticamente il più raffinato ma al contempo quello meno radiofonico che subisce l’influenza maggiore della tecnologia (sinth e programmi moderni di mastering).
Rimane uno dei miei preferiti sicuramente, ma sono curioso di sentirlo suonato dal vivo. Non è mai facile riportare sul palco, intensità, sonorità e ambientazioni di questo tipo.

Da sottolineare il carisma di ognuno di loro che spicca in modo naturale, senza forzature, ascoltando questo interessante minialbum.
Il talento c’è… va solo coltivato.

Infine, alcune critiche.

Piccole indecisioni alla chitarra solista nel finale di “Winter sun” (in un solo che però è bello riascoltare) e piccole sbavature vocali – soprattutto nei falsetti poco appoggiati dal diaframma – del bravissimo Joe Ciglietti che ha già trovato un suo stile e che non deve far altro che portarlo avanti!

Della serie “Saranno famosi”… in bocca al lupo ragazzi.

Gli Anonymous Shapes sono:
Giuseppe “Joe” Ciglietti – voce e chitarra ritmica.
Gabriele Tagliareni – chitarra solista, sinth, cori.
Alberto Tagliareni – basso, cori.
Marco Lo Franco – batteria, sinth, cori.

Contatti:
www.anonymoushapes.altervista.org | www.myspace.com/anonymoushapes |