Andrea Gioè – L’ottimista intervista.
Possiamo dire che questo nuovo disco del cantautore palermitano Andrea Gioè sia un vero e proprio, anzi un classico, best of? Direi proprio di si. E anche uno della miglior specie direi. Quel certo gusto che prevede di riprendere antiche scritture e darne una nuova voce, un nuovo suono, un nuovo modo di esistere… nuovi arrangiamenti, nuove mani a suonare, nuovo tempo che corre. Questo credo sia un bel gesto di rispetto che l’autore rivolge alle proprie canzoni: il non abbandonarle al tempo come chiuse in una teca di museo ma un trascinarle con se nel presente che sta cambiando. E così Andrea Gioè ha preso le sue più belle canzoni e le ha risuonate oggi. L’amalgama di tutto poi è perfettamente coerente ad accogliere i brani inediti che non devono mancare, quella ciliegina sulla torta. Un pop leggero, un pop intimo, un pop che sa anche trasgredire alle sue forme più canoniche. Di certo quel linguaggio popolare fatto di quotidianità, anche di scelte stilistiche assai funzionali e di costume, sono gli ingredienti di personalità di un artista semplicemente somigliante a se stesso. Questo ci piace.
Nuovo disco. Un percorso a ritrovo anche. Nuove canzoni ma anche tanto passato. Come mai questa scelta invece di fare un disco di inediti?
L’Ottimista è il mio 7°disco, il 7 è il mio numero più importante quindi ho dato una notevole importanza ad alcuni brani che ho voluto ricantare e riproporre come “Andrea!(…sto rinascendo)”, “Je suis une star”, “Balla amore” e “Yara & Sara” (dedicata a Yara Gambirasio e Sara Scazzi), gli inediti ci sono e sono anche la maggioranza del disco, abbiamo voluto dare questo mix di nuovo e vecchio con una voce nuova.
Sicilia e Francia. Due estremi. Tu sei nel mezzo?
Io adesso sono a casa, nella mia amata Palermo da Gennaio 2018, felicissimo di essere rientrato in patria Sicula. La Francia ha fatto parte del mio percorso di vita e musicale per ben cinque anni regalandomi tante di quelle novità al punto da farmi cambiare tanto. Mi sono arricchito, ormai penso anche in Francese oltre che scriverlo e cantarlo come in “Un regard, une image”, e “Tu seras le Midi”.
Come si passa da una canzone come “Tu seras le Midi” in cui troviamo il popolo del dopoguerra a “Balla Amore” in cui troviamo la discoteca anni ’90?
Io sono anche questo. Gioè non è non sarà mai uguale, non faccio mai le stesse cose, mi piace spaziare e dare diverse “Nuance del Cantautore”, io sono prevalmentemente pop rock pero’ amo proporre cose diverse tra loro che a volte ammetto possono mettere in confusione l’ascoltatore. Ogni canzone ha il suo vestito ed in “Tu seras le Midi” in comune accordo con la AEKO Recording di Palermo che ne ha curato l’arrangiamento ho voluto comunicare questo senso folk-pireneico che mi ha caratterizzato molto, risuonando magari come un pugno nell’occhio dopo che l’ascoltatore ha avuto una carica rock con “Balla amore”, “XXL Man!” e “Nel bene e nel male” ma che nel mio senso logico è bello, mi rende vivo, felice e mi piace cosi’.
E se ti dicessi del teatro? Sento molta presenza e gusto teatrale in questo disco o sbaglio?
In realtà ci avete azzeccato! A 6 anni io sognavo di diventare un attore, ancora non masticavo la musica. Mi piace molto giocare sull’interpretazione e dare la giusta importanza ed il giusto peso ad ogni verso che metto in musica di fatti in brani come “La Coerenza” non manca affatto la mia vena teatrale di passare spesso dal cantato al parlato, nel 2013 ho anche pubblicato due poesie “Celeste corrispondenza” e “Panelle e pallottole”. Uno dei ricordi più belli del teatro che ancora oggi porto nel cuore è stato uno spettacolo realizzato nel 2000 in cui tra gli attori c’erano anche i miei genitori. Anzi per più curiosi basta cercare su Youtube “Fratelli d’Italia – Recita Scuola Gregorio Russo Palermo (2000) – Andrea Gioè recita”, li troverete un giovane Gioè di 16 anni che interpreta il generale Nino Bixio.
Come mai questa ghost track l’hai lasciata, appunto, fantasma? Forse uno dei più bei brani del disco…
Da anni avevo il desiderio di inserire una ghost track, inizialmente “La mia unica follia” sarebbe dovuta essere la ghost track del disco “Tempo al tempo” che ho pubblicato nel 2012, invece a sorpresa nel 2011 è diventato un ep, l’ho presentata alle selezioni di Sanremo Giovani 2011 (non sono stato scelto) e mi ha fatto arrivare al 3¨posto degli album più venduti su MondadoriShop.
La ghost track si chiama “E’ l’amore”, l’ho composta una notte a Lourdes (Dicembre 2016) mentre lavoravo in hotel come portiere di notte, durante la pausa e col rischio di farmi buttare fuori, non ho resistito mi sono messo al pianoforte della hall ed alle 3 di notte ho iniziato a suonare questa melodia, inizialmente doveva essere un brano strumentale che chiamai “Sentirsi…”, successivamente il 2 Marzo 2017 ero cosi’ innamorato di questa musica che ne ho composto il testo ispirandomi ad alcuni messaggi scambiati con una fan dell’Argentina a cui voglio un mondo di bene. Il risultato un pezzo per me bellissimo a cui ho voluto dare questo “valore aggiunto” di renderla per il momento traccia fantasma con il buon auspicio di proporla magari a sorpresa dal vivo e perché no di inserirla invece come reale brano di chiusura del prossimo album che ho in progetto nel 2019.