Ade Bantu & Ayuba Adewale – Fuji Satisfaction

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Qualche mese fa lessi in un settimanale un bell’articolo sulla musica Fuji, corredato di splendide fotografie. Era un racconto avvincente, ambientato in strada e negli oscuri night club dei sobborghi di Lagos, dai quali, una volta entrati, è bene non uscire prima che si sia fatto giorno. Si parlava di gruppi talmente popolari in Nigeria da rivaleggiare per fama con star come King Sunny Ade, Lagbaja, Femi Kuti e Shina Peters. Musicisti che si esibiscono in concerti dal vivo che durano tutta la notte, durante i quali i ritmi infernali trascinano giovani e adulti oltre i confini estremi dell’ebbrezza.

L’articolo lasciava intendere che, in questi anni dell’era globale, da un momento all’altro, anche i frequentatori dei dance-club delle capitali europee e americane, a partire da Londra e New York, sarebbero stati travolti da quel sound assassino. Forse questo succederà, solo che il vero Fuji suonato a Lagos, quello che deriva dall’Apala di Aruna Ishola e dallo Shakara di Yussouf Olatunji, generi nati nel nord della Nigeria tra gli Youruba mussulmani a partire dagli anni 50 e 60, e che divenne poi Fuji, dal nome del celebre vulcano giapponese, grazie a personaggi come Dr. Sikiru Ayinde Barrister, King Wasiu Ayinde Marshall e Ayinla Kollington, è per noi un linguaggio musicale davvero incomprensibile, in pratica è musica inascoltabile. Nei brani interminabili la voce del cantante principale, simile al richiamo alla preghiera del muezzin, canta, in contrappunto al coro, sul tappeto intricatissimo delle modulazioni dei talking drum, dei tamburi e delle percussioni tradizionali. Nessun ascoltatore estraneo a quel mondo potrebbe resistere a lungo.

Come esportare allora il Fuji fuori da Lagos? La soluzione era più semplice del previsto: bastava fonderlo, incrociarlo con qualcosa di più familiare e digeribile. Già in passato era stato fatto un buon tentativo, dando in pasto lo stesso Fuji di Ayuba Adewale, registrato a New York, ai DJ della Triple Earth di Brixton, tra cui Godwin Logie (al mixer per King Sunny Ade e Cheb Khaled) e Dave White (Transglobal Underground, Natacha Atlas), affinché lo campionassero e lo remixassero a dovere. Il risultato, uscito nel 1997 e intitolato Fuji Dub – Lagos Brooklyn Brixton (TRE CD 116) , fu un disco davvero stupefacente, anche se difficile, duro, oscuro e misterioso.

Oggi l’avanzata del Fuji continua. Fuji Satisfaction è la fusione tra il Fuji di seconda generazione del grande Ayuba Adewale, “l’anonimo” musicista di Fuji Dub, e l’hip hop del nigeriano residente in Germania Ade Bantu (Brothership Alliance Navigating Towards Unity), tra i protagonisti della scena rap tedesca, della quale ha già scalato le classifiche. Accanto a loro Oghene Kologbo, una vecchia conoscenza degli appassionati di Afrobeat in quanto in passato fu chitarrista con Fela Kuti. In effetti più che a un disco siamo di fronte ad un progetto, un progetto serio firmato Piranha, introdotto da una signorina che ci avverte che stiamo per ascoltare “qualcosa di realmente nuovo”, e che contiene persino il video del singolo omonimo.

Bantu, Ayuba e Kologbo sono accompagnati da un folto gruppo di musicisti, tra cui altri tre cantanti solisti della Fratellanza di Bantu, una sezione di fiati, tastiere, basso e, naturalmente, l’intera ensamble di Ayuba, composta da sei percussionisti e quattro coristi. Ed è proprio il groove teso e potente di questa ensamble che dà valore e originalità a Fuji Satisfaction, che grazie a loro si trasforma da buon disco di Hip Hop in una vera e propria novità di rilevanza mondiale nel panorama della musica ibrida del nuovo millennio.

I brani da segnalare sono più di uno. Fuji Satisfaction introduce il disco, e fa capire sin dall’inizio che i percussionisti nigeriani sono un motore potentissimo, grazie al quale possiamo dimenticarci per una volta la tristezza dei ritmi delle drum-machine. I sapori conosciuti sono il rap, il r’n b e il ragga di Ade & friends. Oye è l’unico brano in cui si può ascoltare lo straordinario contrappunto tra il solista Fuji e il suo coro. Mama è un brano intenso in mid tempo, dal forte sapore arabo, mentre Listen Attentively, la traccia che chiude l’album, è un pezzo di moderno Afrobeat alla Fela, in cui vi colpirà senz’altro l’assolo alla chitarra elettrica di Kologbo.

Indipendentemente dal successo che riuscirà ad ottenere, Fuji Satisfaction è un disco storico, e Ayuba Adewale si conferma il grande ambasciatore della musica Fuji nel mondo di oggi. Se volete ascoltare un disco di Fuji tradizionale cercate il suo Fuji Time, se preferite il groove puro, acido e scuro, scegliete Fuji Dub, mentre se volete un sound più melodico, accessibile e ballabile, Fuji Satisfaction è il disco che fa per voi. E non vergognatevi se vi sorprenderete a volerli ascoltare tutti e tre. Chi l’avrebbe mai detto che il Fuji potesse davvero piacere ..