A total Wall “Delivery”, recensione

atotalwall.jpg

Prima di iniziare a scrivere e ad ascoltare questa nuova uscita Blob Agency sono rimasto ad osservare ammaliato l’ottimo packaging in digipack, su cui un originale e ben studiato font dona il titolo ad una delle migliori art-work di questo 2017. Un’opera stilistica, inquieta ed inquietante, in cui il profondo nero alimenta luci, riverberi ed ombre di una scenografia che sembra rubata le futuristiche rappresentazione di Ridley Scott. Dietro a questa piccola opera d’arte, che avrebbe però meritato un booklet, sì celano le chitarre a nove corde e i pattern poliritmici di un ensemble relativamente giovane, dedito ad un sound dark e atonale.

A tre anni di distanza dal loro ultimo LP, il quartetto Milanese mostra un reale punto di partenza in cui l’espressività in palm mute ci conduce inevitabilmente al mondo Djent, attraverso un’aurea metal definita da groove nereggiante, accordature down tuned e rimandi al mondo prog math.

Si inzia con un “gentile” invito tra le nervature di Reproaching Methodologies, in cui tecnicismi ben definiti dividono la scena con un pattern metodico, ma al contempo composito. Un habitat sonoro in cui la privazione di un reale punto orientante mostra l’attesa dicotomia tra moderato growl e clean voice. Un sentiero che “Evolve” verso Sudden, in cui l’oscurità claustrofobica colpisce improvvisamente attraverso dissonanze e dilatazioni pseudo doom, specchio straordinario di un incipit che si perde ( o si ritrova…) in ambientazioni più consone al sound della band.
Il viaggio futuristico giunge poi all’inasprimento di suoni voivodiani, qui ridefiniti in maniera nuova e perfettibile nel suo voler arrivare ad orecchie meno avvezze agli estremismi. Tra le migliori tracce del disco, però, appare l’arte espositiva di Lossy che, con naturalezza, sembra emergere grazie a spigoli e reiterazioni, proprio come accade con la buona titletrack, in cui i potenti riff alimentano un disco granulare e decisamente studiato nelle sue strutture espositive.

Un opera, dunque, che suona in maniera tecnica, tra luci e ombre espressive, proponendosi inevitabilmente tra growling, scream & stile Meshuggah.

Tracklist
1 – Reproaching Methodologies
2 – Evolve
3 – Sudden
4 – Maintenance
5 – Lossy
6 – The Right Question
7 – Delivery
8 – Pure Brand