Miley Cyrus – Endless Summer Vacation recensione
Miley Cyrus è diventata adulta. I tempi del bubblegum Pop sembrano davvero lontani, non solo osservando la sexy cover art, ma anche e soprattutto ascoltando la tracklist di un disco maturo, ragionato e catchy. Infatti, l’ottavo (!) album della bionda trentenne offre 12 brani più che interessanti, alternando venature rock a synth pop, tra anthem e blanda sperimentazione.
Spinta dalla sua calda e avvolgente timbrica vocale, Miley sembra avere imboccato un nuovo sentiero artistico dato a battesimo dalla riuscitissima Flowers, in cui un ‘alternanza di semplici note (la minore, re minore, sol, do) riesce a restituire un modello anni ’80, immediato e, per certi versi, melanconico. Il fortunato incipit apre così il sentiero al soft rock di Jade e alla gradevolezza di Rose color lenses, traccia diretta che gioca con battiti regolari, pause e armonie.
Endless Summer Vacation è stato pubblicato da poche settimane, ed emoziona subito con Thousand miles, realizzata In featuring con Brandi Carlile. Uno dei brani più interessati del disco è You. La composizione, strutturata su di un’anima sixty, si offre all’ascolto attraverso una veste ammaliante, che vale da sola il prezzo dell’album. Se poi con River si cade nell’elettronico pop banale e danzereccio, con Violet chemistry si tenta di spingere sul tasto sintetico, per poi virare verso le onde narrative di Island, in cui le battute regolari accompagnano un refrain che difficilmente uscirà dalla vostra testa.
A complementare l’ottimo disco ci pensano poi Wonder woman, preziosa composizione dominata dalla dolcezza dei tasti bianconeri, e Muddy feet, realizzata in collaborazione con Sia, guest star d’eccezione, al servizio di un’opera matura che ha un unico difetto: non spingere sui graffi tonali di una voce straordinaria.